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A Seul si apre il G20 del pessimismo

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Giungono in Corea i leader del mondo. Poche speranze su un esito positivo del vertice, ruolo chiave della Cina

domenico d'alessandro
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Si aprirà giovedì l'atteso vertice del G20 di Seul, ma alla vigilia si respira un'aria di pessimismo. "Ciascun Paese resta fermo sulle sue posizioni iniziali", ha affermato il portavoce della Presidenza coreana Kim Yoon-Kyung. Nelle 14 ore di lavori preparatori - finalizzati alla ricerca di un accordo preliminare su quella che poi sarà la bozza finale - ogni Paese ha mantenuto la propria posizione. Per far capire l'atmosfera, Kim ha riferito che le porte della stanza in cui si tenevano i lavori "sono state aperte perchè il dibattito si è riscaldato al punto che non c'era più aria nella stanza". Durante il confronto, Cina e Germania hanno confermato il proprio no rispetto alla decisione della Fed di immettere nuova liquidità nell'economia Usa. In particolare Pechino ha mostrato la sua opposizione ai flussi di capitali dall'estero. "Dobbiamo essere molto preoccupati del protezionismo", ha avvertito il premier indiano Manmohan Singh. Secondo il presidente britannico David Cameron i Paesi occidentali devono aprire ai commerci con la Cina, ma Pechino dovrebbe rafforzare lo yuan. Secondo quanto si apprende da fonti ufficiali, alla fine del G20 sarà rilasciato un comunicato che non dovrebbe contenere target numerici precisi. Sui tassi di cambio, invece, il documento farà riferimento alla necessità di avere "movimenti flessibili", senza menzionare in modo specifico alcuna moneta. "Ci saranno solo delle linee guida indicative", spiegano ancora le fonti. In queste ore, intanto, Seul si sta popolando di Presidenti, Capi di Stato, ambasciatori e Ministri di tutto il mondo. Per l'Italia è stata confermata la presenza di Silvio Berlusconi, che arriverà nelle prossime ore. E' già in Corea del Sud, invece, il presidente americano Barack Obama. Proprio il leader italiano, intanto, prima del suo arrivo scrive una lettera ai suoi "colleghi" impegnati a Seul: "Gli effetti devastanti della crisi economica e finanziaria - scrive Berlusconi - ci hanno già portato a definire riforme di notevole importanza a livello internazionale. Ad ogni modo, la nostra missione non è compiuta e dobbiamo andare avanti con determinazione. Al riguardo, vorrei sottolineare l'importanza di affrontare i temi della speculazione finanziaria e della manipolazione dei mercati, in particolare nei mercati delle materie prime". Anche il Pontefice scrive il suo messaggio della vigilia. Il G20 coreano potrà essere, sottolinea Joseph Ratzinger, "di portata globale" ma anche "un segno eloquente della rilevanza e della responsabilità acquisite dall'Asia nello scenario internazionale all'inizio del secolo XXI". Nel suo scritto indirizzato al presidente della Repubblica di Corea Lee Myung-bak, Ratzinger scrive: "Ci sia viva consapevolezza che gli strumenti adottati, in quanto tali, funzioneranno solo se, in ultima analisi, saranno destinati alla realizzazione di un medesimo fine: il progresso autentico ed integrale dell'uomo. Incoraggio pertanto - conclude il Papa - ad affrontare i molteplici e gravi problemi che vi aspettano, e che, in un certo senso, oggi stanno davanti a ogni persona umana, coerentemente con le ragioni più profonde della crisi economico-finanziaria, tenendo adeguatamente in considerazione le conseguenze delle misure che sono state adottate per compensare la crisi medesima ed alla ricerca di soluzioni durature, sostenibili e giuste".

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