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A presente memoria

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Appunto di Filippo Facci

Eleonora Crisafulli
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Roberto Saviano ha infelicemente citato Leonardo Sciascia, lunedì sera, ricordando il suo sterminato articolo «professionisti dell'antimafia» pubblicato sul Corriere della Sera del 10 gennaio 1987. È il classico articolo che tutti citano ma che nessuno ha letto, anche perché era noiosissimo e per nove decimi parlava del rapporto tra mafia e fascismo. Il celeberrimo titolo, oltretutto, non lo fece neppure Sciascia, mentre il finale fu perfetto quanto ambiguo negli esempi che proponeva: se da una parte additava il professionista antimafia per eccellenza, Leoluca Orlando, il riferimento a «Paolo Emanuele Borsellino» fu una sciocchezza che però Sciascia fece in tempo a riconoscere. Rita Borsellino e un libro di Matteo Collura hanno raccontato che lo scrittore e il giudice si chiarirono e che in definitiva «non vi fu alcuno scontro», come testimoniò lo stesso Borsellino. Quella che nessuno ricorda è la violenza scagliata contro Sciascia dopo quell'articolo: parlo di quel «Coordinamento antimafia» che esortò a «collocare Sciascia fuori dalla società civile» e gli diede del «quaquaraquà» e del complice di Vito Ciancimino. Durissimi furono anche Eugenio Scalfari, Marcelle Padovani e Giampaolo Pansa, mentre a difenderlo furono Rossana Rossanda, i Radicali (che lo candidarono) e lo stesso Corriere, allora diretto da Piero Ostellino. Tanto per chiarire.

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