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Londra risarcisce i detenuti di Guantanamo

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Milioni di euro agli ex prigionieri per i maltrattamenti e le torture inflitte dai servizi britannici

Eleonora Crisafulli
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Oltre un milione di euro per ogni ex detenuto di Guantanamo che è stato torturato nel carcere di massima sicurezza con la complicità dei servizi segreti britannici. E' questa l'entità del risarcimento che il governo di David Cameron corrisponderà, dopo una lunga battaglia tra i legali dell'amministrazione londinese e i prigionieri. Come annuncerà oggi l'esecutivo, l'operazione sarà fatta nell'interesse nazionale, in modo che il caso non giunga davanti a un tribunale, dove potrebbero essere svelati i metodi utilizzati dai servizi segreti di Sua Maestà. La decisione di risarcire, riferisce il quotidiano The Guardian, apre la strada a un'inchiesta indipendente sul coinvolgimento dei britannici in metodi e pratiche tali da calpestare i diritti umani dei detenuti. Lo scorso febbraio la Corte d'Appello britannica aveva ordinato di rendere pubblica l'intera sentenza nel caso in cui fossero state accertate i presunti maltrattamenti. L'avvocato del Foreign Office leggendo sulla bozza di sentenza che il Mi5 veniva definito come "ingannatore, disonesto e complice nelle torture", aveva cercato di impedire la pubblicazione del testo per non danneggiare i rapporti tra Gran Bretagna e Stati Uniti. Ma la Corte aveva comunque confermato la sentenza di primo grado che obbligava il governo a rendere pubblici i documenti di intelligence riguardanti i maltrattamenti subiti da Binyam Mohamed.  Il terrorista di origine etiope era stato arrestato in Pakistan nel 2002; trasferito nel carcere di Guantanamo, era stato rilasciato senza alcuna accusa lo scorso anno. Le parti del memorandum - redatto dai servizi statunitensi e consegnato ai britannici nel 2002 - lette in aula avevano confermato come Mohamed era stato sottoposto a privazione del sonno, minacce e altri "trattamenti crudeli, inumani e degradanti".

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