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Benitez ha le ore contate. E se fosse colpa di Mou?

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Inter in crisi a -9 dal Milan, in Champions gara-chiave col Twente. Se perde, Rafa salta. Ma la squadra è svuotata dopo la "cura Mourinho"

Andrea Tempestini
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L'Inter non è sull'orlo di una crisi di nervi, molto peggio. In quella crisi c'è dentro con tutte le scarpe, e in più ci aggiunge una squadra a pezzi fisicamente e mentalmente, scarica, vuota. Quella che l'anno scorso era rabbia, oggi è cattiveria. Una carica a testa bassa, da toro ferito e col sangue negli occhi, come quella di Eto'o a Cesar del Chievo. Un gesto alla Zidane che verrà punito dal giudice sportivo tramite prova tv. Ed ecco che i nerazzurri, già a -9 dalla capolista Milan, si troveranno a giocare le prossime 2, 3 o 4 partite senza il loro miglior giocatore. Probabile, però, che Rafa Benitez non avrà tutte queste gare a disposizione per riscattarsi. Forse gli è rimasta quella in Champions, martedì contro il Twente a San Siro, da vincere. Il tecnico spagnolo infatti ha già sulla scrivania la lettera di licenziamento, perché Moratti è tornato l'impaziente di un tempo e sogna di sostituirlo con Capello, Simeone, Spalletti, addirittura Leonardo. Tutto, pur di cambiare faccia all'Inter, anche prima del Mondiale per Club di dicembre. Il patron ha rassicurato: "Provo fastidio, ma il tecnico resta". Sarà... La provocazione - Forse, però, dovrebbe provare a richiamare Mourinho. Se non altro per far dimostrare allo Special One di essere davvero il più grande allenatore del mondo. In fondo, dopo il triplete galattico e due anni a 100 all'ora, se i nerazzurri oggi sono questi è anche colpa sua (oltre che di una campagna acquisti a zero). Molle, senza volontà, spremuta atleticamente e letteralmente a pezzi, con 10 indisponibili e infortunati nuovi ogni settimana. Josè condottiero e trionfatore,  come Attila: dove passa lui, non cresce più l'erba.

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