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Tragedia in Nuova Zelanda, tutti morti i 29 minatori

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Intrappolati da 5 giorni. Dopo la seconda esplosione svanite le possibilità di salvarli

Andrea Tempestini
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In Nuova Zelanda sembra non esserci più nemmeno la forza di sperare in un miracolo come quello avvenuto in Cile. Il sentimento che domani è la rassegnazione. La disperazione. La tragedia - Ventinove minatori sono intrappolati da cinque giorni in una miniera di carbone a Greymouth, nell'isola del sud. La tragedia è avvenuta a causa di un'esplosione. Dopo che martedì è stata percepita un'altra deflagrazione, le autorità danno tutti i minatori per morti. Rischio esplosioni - I soccorritori sono stati più volte trattenuti dall'entrare in azione nella miniera. L'intervento è troppo pericoloso perché l'aria è satura di gas velenosi che rendono altissimo il rischio di esplosioni e di incendi nel sottosuolo. Per il premier neozelandese John Key, il Paese si trova di fronte a "una tragedia nazionale". Bandiere a mezz'asta - Domani e per i prossimi giorni le bandiere del paese sventoleranno a mezz'asta, mentre non è ancora stata stabilita la data per la cerimonia funebre nazionale. "La Nuova Zelanda è un Pase piccolo, in cui ognuno si prende cura dei suoi fratelli, quindi perdere tanti fratelli in una volta è una ferita lancinante", ha commentato commosso il premier, che poi ha avuto parole di elogio per i soccorritori, che avrebbero voluto provare a soccorrere gli intrappolati rischiando la loro stessa vita. Le responsabilità - Infine Key ha sottolineato che ci saranno domande a cui si dovrà rispondere, sui motivi e le responsabilità di una tale tragedia. Le vittime, tra i 17 e i 62 anni, comprendono 24 neozelandesi, due australiani, due sudafricani e due brtannici. Gli unici a salvarsi sono stati due minaturi riusciti a fuggire dalla miniera subito dopo l'esplosione.

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