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Jeep e Alfa si produrranno a Mirafiori

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Marchionne: "Nello stabilimento 280mila vetture l'anno, circa mille al giorno"

Andrea Tempestini
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 La Fiat ha reso noto il piano per Mirafiori. I modelli che verranno prodotti nello stabilimento saranno "vetture di punta di Jeep e Alfa Romeo, i marchi più internazionali che abbiamo nei nostri due gruppi e che hanno potenzialità di sviluppo sul mercato globale". Lo ha detto ai sindacati l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Il manager italocandese ha spiegato che "portare la nuova piattaforma americana a Mirafiori vuol dire garantire allo stabilimento la possibilità di produrre fino a 250mila-280 mila vetture l'anno. Significa più di 1.000 auto al giorno". Trattativa - Nella trattativa sullo stabilimento, Fiat ha proposto ai sindacati uno schema di orario articolato e finalizzato a un aumento dell'utilizzo degli impianti e della flessibilità.  Lo hanno riferito fonti sindacali a margine della trattativa, che è stata aggiornata a lunedì 29. Secondo le prime indiscrezioni, lo schema prevede una turnazione su 15-18 turni di 8 ore per 5-6 giorni. La turnazione si baserà, come per il modello Pomigliano, sulla domanda del mercato. La seconda ipotesi filtrata riguarda un orario strutturato in turni di dieci ore giornaliere per quattro giorni settimanali (pari a 40 ore lavorative). In questa seconda ipotesi, gli impianti lavorerebbero 20 ore al giorno per 6 giorni la settimana. Il piano, ha continuato Marchionne, "è una cosa che mi sta molto a cuore e che ha a che fare con ciò che Mirafiori rappresenta, per la città, per la Fiat e per la storia dell'industria dell'auto nel mondo. Vorrei che la giornata di oggi servisse per tutti noi per ripartire da un foglio bianco, per iniziare a scrivere qualcosa di reale e di concreto. Partiamo da quello che vogliamo realizzare, pensiamo qual è l'obiettivo per Mirafiori. Se condividiamo questa visione è il momento di smettere di parlare e iniziare a lavorare per renderla vera". Italia e Stati Uniti - Con queste parole, pronunciate davanti ai sindacati, l'amministratore delegato della Fiat è tornato sul tema toccato martedì scorso in Indiana davanti al presidente Obama. "Non voglio fare paragoni", ha specificato Marchionne, "tra l'Italia e gli Stati Uniti. Sono paesi completamente diversi, storicamente, culturalmente e anche per le caratteristiche del lavoro ma penso che ci sia un elemento che vale a livello universale ed è il fatto che si possono raggiungere traguardi incredibili se c'è la volontà comune, se c'è la voglia di fare e di cambiare il proprio destino. In questo senso, credo che Torino e Mirafiori siano il luogo ideale per avviare un percorso del genere. Qui, la cultura del fare è qualcosa di solido e radicato".

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