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Stato-mafia, Ciancimino tira in ballo De Gennaro

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Nuove rivelazioni del figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo. Per i magistrati "poco convincenti"

Andrea Tempestini
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Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo Vito, che sta raccontando ai magistrati i retroscena della trattativa tra Stato e mafia, ha fatto il nome dell'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, indicandolo come personaggio dell'ambiente del "signor Franco", e definendolo come "molto vicino" al misterioso agente dei Servizi segreti che avrebbe avallato il patto tra Cosa nostra e le istituzioni e che, per anni, avrebbe protetto e garantito l'ex sindaco corleonese. LE VALUTAZIONI SU DE GENNARO - Interrogato dai magistrati di Caltanissetta per specificare le sue affermazioni, rese di fronte a ufficiali di polizia giudiziaria, il superteste delle inchieste palermitane e nissene ha però fatto retromarcia, attribuendo al padre, morto nel novembre 2002 e che aveva fortissimi motivi di risentimento nei confronti dell'investigatore che lavorò a lungo con Giovanni Falcone, informazioni, giudizi e valutazioni su De Gennaro. Punti di vista dell'ex politico Dc, insomma, da cui Ciancimino jr ha detto di prendere le distanze. Nonostante il figlio di don Vito abbia sostenuto di essere stato equivocato e abbia precisato di avere saputo dal padre soltanto che De Gennaro sarebbe stato vicino al più anziano 007, i sostituti che lo interrogavano lo hanno incalzato sulla identità del signor Franco, a lungo da lui taciuta. RISPOSTE POCO CONVINCENTI - Le risposte non sarebbero apparse convincenti e potrebbero ora costare a Ciancimino un'indagine per calunnia. I pm nisseni starebbero valutando l'ipotesi di iscriverlo nel registro degli indagati. La questione è stata al centro di una riunione congiunta tra le procure di Palermo, che pure indaga sulla trattativa e per cui Ciancimino è ormai un teste chiave in diverse inchieste, e Caltanissetta. L'incontro tra i magistrati si è svolto alla Direzione Nazionale Antimafia. Secondo indiscrezioni, la dda palermitana avrebbe espresso perplessità sull'iscrizione di Ciancimino, sostenendo che si sarebbe limitato a riferire le parole del padre. Ciancimino, già condannato per il riciclaggio del tesoro dell'ex sindaco, è stato iscritto per concorso in associazione mafiosa, dai magistrati di Palermo mesi fa per il ruolo avuto nella trattativa. Lui stesso ha ammesso di avere, tra l'altro, fatto da postino tra il padre e il boss Bernardo Provenzano.

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