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Orrore a Lamezia Terme, falciati e uccisi sette ciclisiti. Strage senza precedenti

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Il pirata della strada un marocchino sotto l'effetto di droga. Tre feriti in gravi condizioni

Andrea Tempestini
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E' una tragedia senza precedenti. Sette ciclisti hanno perso subito la vita, mentre tre sono gravemente feriti. Un pirata della strada, un 21enne di origine marocchine, drogato e a cui era appena stata restituita la patente, domenica mattina nei Pressi di Lamezia Terme (Calabria), ha spezzato un incredibile filotto di vite. Assieme al pirata viaggiava anche un bambino, suo nipote. Ci sono anche altri due feriti, le loro condizioni sono gravi. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo. SOTTO EFFETTO DI DROGA - Domenica era trapelata la notizia che l'uomo non avesse la patente perché ritirata, ma si trattava di un equivoco. La licenza gli era stata sospesa sette mesi fa per un sorpasso in curva, per poi essergli restituita. Ovviamente, la patente gli è stata nuovamente ritirata in seguto all'incidente. Dagli esami medici ai quali l'extracomunitario è stato sottoposto, è emerso che al momento dell'incidente, avventuo in condizioni meteorologiche ottime, l'uomo fosse sotto l'effetto di droga. LE VITTIME - I ciclisti travolti e uccisi facevano parte di un gruppo amatoriale di Sambiase di Lameza Terme, legato alla palestra "Atlas". Tra le vittime anche il titolare della stessa struttura sportiva. Le vittime sono Rosario Perri, di 55 anni; Francesco Stranges (51); Vinicio Pottin (47); Giovanni Cannizzaro (58); Pasquale De Luca (35), Domenico Palazzo e Fortunato Bernardi, dei quali non si conosce l'età. I feriti sono invece Gennaro Perri, Fabio Davoli e Domenico Strangis. Le vittime ed i feriti sono tutti di Lamezia Terme. LA DINAMICA - Stando alle prime ricostruzioni della tragedia, la vecchia Mercedes condotta dal magrebbino viaggiava ad alta velocità, e al momento di un sorpasso ha incrociato frontalmente il gruppo di cicloamatori che viaggiavano in direzione opposta. Le conseguenze dell'impatto ad alta velocità sono state devastanti. I TESTIMONI - Uno dei ciclisti feriti, al momento dell'arrivo dei soccorritori, ha detto: "Non pensate a me, guardate invece come sta mio fratello". L'uomo ha poi indirizzato i soccorritori verso un giardinetto di un'abitazione dove è stato trovato un altro ferito, scagliato dall'impatto a metri dal luogo dell'incidente. Un testimone ha poi raccontato di aver "notato il marocchino col volto insanguinato che a piedi stava camminando tenendo il figlio per mano. Ci stati alcuni automobilisti che non ce l'hanno fatta per lo choc a scendere dall'auto e sono tornati indietro".

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