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Moretti: "Privati ok, ma nessuno sconto"

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L'ad di Ferrovie dello Stato intervistato da Belpietro. "Fs guarda anche all'estrero"

Andrea Tempestini
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Un estratto dell'intervista del nostro direttore, Maurizio Belpietro, all'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Il colloquio è andato in onda lunedì 6 dicembre ne "La Telefonata", la rubrica di Belpietro all'interno di Mattino Cinque. Il tema, prospettive del gruppo Fs tra nuova concorrenza e pendolari. C'è una nuova concorrenza sulle tratte ferroviare ad alta velocità. Come vi regolerete voi delle Ferrovie dello Stato? La concorrenza dovrebbe arrivare dal settembre dell'anno prossimo. Per ora i concorrenti ci studiano, noi cercheranno di fare meglio di loro e reagiremo appena sapremo che risposta avranno. Ma la concorrenza c'è già, per esempio, sulla tratta Torino-Milano. E' una situazione un po' diversa, regolata da contratti particolari. Non è preoccupato? No, non abbiamo preoccupazioni. Questo in futuro diventerà il normale modo di fare. La nostra unica preoccupazione è relativa al fatto che, di solito, i concorrenti entrano dove sono certi di fare soldi sicuri. In questo caso noi indeboliremo la parte profittevole del nostro servizio, che oggi utilizziamo per compensare i servizi in perdità Se il quadro rimarrà questo, si rischia di avere qualche servizio in perdita che dovrà saltare. Credo che la parte politica ci debba pensare. Lei dice che se si guadagnerà di meno sull'alta veliocità si dovrà tagliare qualcosa? Non mi rivolgo ai servizi per i pendolari ma ai treni a lunga percorrenza. Sono in perdita. Noi, come ogni impresa, dovremo rivolgerci sempre più verso servizi profittevoli. Ma se si vuole che i quattrini coprano anche i servizi in perdita, i quattrini devono arrivare in maniera proporzionale a tutti gli operatori, esattamente come succede all'estero. A proposito di estero, è un mercato al quale pensate? Abbiamo già imprese di grande successo, per quel che riguarda il trasporto merci, in Germania e Polonia. Sono mercati difficili dove realizziamo grandi utili. Ora stiamo partecipando a una gara in Germania per acquistare un'impresa, e sembra che siamo in buona posizione. Il mercato ormai non è più quello nazionale. Il mercato ormai è unico, europeo. Non possiamo rischiare di essere assorbiti dai grandi operatori tedeschi o francesi. Sul mercato nazionale c'è forse un problema di tariffe. Le Fs hanno annunciato degli incrementi? Gli incrementi riguardano soltanto i trasporti locali, e non li decidiamo noi ma le regioni, che in alcuni casi stanno aumentando le tarffe. Ma sui servisi a mercato, ovvero quelli per cui non prendiamo nemmeno una lira dallo stato, non facciamo nessun aumento ma offriamo nuovi servizi, quali la connettività a bordo. E che cosa cambierà per i pendolari? E' una situazione di difficoltà oggettiva. Le risorse pubbliche sono in diminuzione e le regioni cercano di razionalizzare l'offerta. Stiamo facendo un'operazione difficile, ma cerchiamo di dare una risposta di qualità ai pendolari, per quel che possiamo fare. Se le regioni non ci cambiano i contratti confermeremo investimenti per 1,5 milioni di euro. Oltre all nuove locomotive, stiamo affrontando il problema di cambiare gli interni di tutti i treni, un modo per dare uno spazio migliore ai passeggeri. Ci sono dei treni di pendolari dove però la gente sta in piedi. Non si può fare qualcosa? Ci sono ore in cui la domanda è superiore all'offerta, le ore di punta della mattina. E' un fenomeno che esiste in tutto il mondo. E non si può effettuare qualche miglioramento? Non è che non si possa fare, ma in quelle ore lì è fisiologicamente impossibile trovare un posto a sedere per tutti. E' cosa nota.

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