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Mafia, sequestrati beni per oltre 25 milioni

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Caltanissetta, subappalti e contratti a nolo per la Cosa nostra di Gela

Andrea Tempestini
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Gli agenti della Dia di Caltanissetta hanno sequestrato beni riconducibili a un imprenditore gelese considerato dagli inquirenti vicino alla famiglia mafiosa degli Emmanuello. Il valore dei beni sequestrati ammonta a 25 milioni di euro. Il provvedimento ha ad oggetto anche alcune aziende del settore della produzione di calcestruzzi. IL SEQUESTRO - La misura di prevenzione è scattata nei confronti di Sandro Missuto, di Gela, indiziato di appartenere al clan Emmanuello. Le imprese nel mirino sono due, entrambe operanti nel settore della produzione, trasporto e fornitura di calcestruzzo, demolizione di edifici e sistemazione dei terreni; sequestrati anche beni mobili e immobili, tutti a Gela, per un valore di circa 25 milioni. SUBAPPALTI E CONTRATTI DI NOLO - Dalle indagini della Dia è emerso che Missuto - già arrestato nel luglio e nel dicembre del 2009 nelle operazioni "Cerberus" e "Compendium" - tramite le società sequestrate oggi riusciva ad aggiudicarsi numerosi subappalti e contratti di nolo per conto di Cosa nostra gelese. E nell'interesse del sodalizio mafioso riscuoteva il pizzo dalle ditte appaltatrici e curava la loro "messa a posto". Le società sequestrate sono le srl Icam e Igm. Sigilli anche a un fabbricato di cinque piani, due appartamenti, tre terreni per complessivi quattro ettari, tre conti bancari, tre automobili e una motocicletta.

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