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Campioni di diritti umani. Iran, sette impiccati in una giornata

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Nel paese islamico sono 167 le esecuzioni nel 2010. La lotta di Amnesty per salvare un giovane

Andrea Tempestini
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Sette uomini sono stati impiccati in un solo giorno in Iran, sei per traffico di droga e uno per violenza sessuale, secondo quanto riferisce oggi la stampa di Teheran. 167 ESECUZIONI NEL 2010 - Salgono così a 167 nel 2010 le esecuzioni capitali nel Paese islamico, dove la pena di morte è prevista per numerosi reati, quali l'omicidio, la rapina a mano armata, il traffico di droga, lo spionaggio e la violenza sessuale. Ma può essere applicata, anche se raramente avviene, anche per i colpevoli di adulterio e di omosessualità. Le ultime sette impiccagioni sono avvenute ieri. Ad Ahwaz, nel sud-ovest del Paese, sono saliti sul patibolo tre uomini condannati per traffico di stupefacenti e uno per violenza sessuale. Altri due trafficanti sono stati impiccati a Saveh, vicino a Teheran, e uno a Sari, nel nord dell'Iran. L'APPELLO DI AMNSESTY - Amnesty International ha lanciato un appello alle autorità iraniane a mostrare «clemenza» e a bloccare l'esecuzione di un giovane attivista curdo, che potrebbe essere impiccato oggi a Sanandaj, la capitale del Kurdistan iraniano. Lo si legge in un comunicato dell'organizzazione internazionale per i diritti umani. Habibollah Latifi, 29 anni, è stato riconosciuto colpevole di aver scatenato una «guerra contro Dio» (mohareb) collaborando con un gruppo armato separatista curdo, il Partito della Libera Vita in Kurdistan (Pjak). LA VICENDA - Il giovane, che è stato condannato a morte nel 2008, ha ammesso di essere un sostenitore del Pjak, ma ha negato di aver commesso violenze. Secondo Amnesty, il processo a Latifi si è svolto a porte chiuse e senza avvocato difensore. La condanna a morte è stata confermata in appello nel 2009. Il Kurdistan è da anni teatro di scontri fra forze di sicurezza e militanti curdi. «È chiaro che Latifi non ha avuto un processo equo secondo i criteri internazionali e questo rende la notizia della sua imminente esecuzione ancora più ripugnante», ha detto Malcolm Smart, il direttore di Amnesty per il Medio oriente e il Nord Africa. Ieri 20-30 persone hanno manifestato davanti all'ambasciata iraniana a Parigi contro la condanna di Latifi. Alcuni si sono incatenati alle sbarre dei cancelli.

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