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Cgil accusa: "Blocco stipendi, persi 1.600 euro"

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Per il sindacato "effetti negativi anche sulle pensioni, ma non ancora quantificabili"

Andrea Tempestini
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La manovra finanziaria avrebbe comportato un sacrificio per i dipendenti pubblici. Le loro retribuzioni infatti erano destinate a contrarsi. Ora uno studio della Cgil cerca di quantificare la flessione. Con il blocco degli aumenti contrattuali, una delle misure contenute nella manovra economica varata dal Governo in estate, secondo il sindacato in quattro anni (fino al 2013) i lavoratori pubblici perderanno circa 1.600 euro di potere d'acquisto. LE PENSIONI - E' quanto stima il dipartimento settori pubblici della Cgil, sottolineando che la manovra avrà un "effetto negativo", ma non quantificabile, anche sulle pensioni.  Circa 1.200 euro lordi si perderanno nel triennio 2010-2012 a causa del mancato rinnovo dei contratti, mentre altri 400 euro si perderanno nel 2013 per il blocco previsto dalla manovra. Il mancato aumento retributivo mensile medio è pari a circa 90 euro nel 2012 e a 120 euro nel 2013. Questi incrementi, spiega corso d'Italia, non saranno mai recuperati e, quindi, anche le pensioni avranno un impoverimento.

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