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Wiki-pillole: Rania influenza il marito, prossimo premier Cina vicno a Occidente

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Il portale di Assange continua a diffondere i cablo. Gli ultimi, su Giordania e partito comunista di Pechino

Andrea Tempestini
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Dopo il clamore e il monopolio delle prime pagine, sembra che di Wikileaks e di Julian Assange ci si sia già dimenticati. In verità, tra una magagna legale e l'altra, l'hacker più celebre del globo terracqueo (o chi per lui) continua a dispensare pillole di diplomazia rubata. PROSSIMO PREMIER CINESE "VICINO ALL'OCCIDENTE" - Ce n'è anche per il prossimo premier cinese, che in verità ha soltanto da rallegrarsi. Nei cablo intercettati e vergati dai diplomatici statunitensi, Xi Jinping (futuro presidente e segretario del partito comunista) viene definito come "straordinarimaente ambizioso", un autentico "elitista" determinato sin dalla giovane età a fare carriera politica, pragmatico, senza motivazioni ideologiche, non corrotto e vicino all'Occidente. Il documento è un dispaccio di 11 pagine inviato dall'ambasciata americana a Pechino in cui sono citate conversazioni con un amico stretto di Xi, che nel testo è chiamato "professore". I diplomatici americani hanno avuto diverse conversazioni con il "professore" tra il 2007 e il 2009. Xi Jinping, attualmente vicepresidente e membro del Comitato permanente del politburo, è nato nel 1953 e fa parte di coloro che sono chiamati "principi" del regime, i figli della prima generazione di rivoluzionari che, come dice il professore, sono convinti di essere i legittimi eredi dei loro genitori e quindi meritano di governare il Paese. RANIA DI GIORDANIA INFLUENZA IL MARITO - Altri pareri riguardano invece la splendida Rania di Giordania, che secondo i cablo usa esercita una certa influenza sul marito, re Abdullah, e collabora nella gestione del regno. Lo spessore della donna di classe che risplende nei galà di beneficenza va ben oltre la belleza e l'eleganza. E' quanto emerge dai documenti di Wikileaks pubblicati dal Pais, in cui la regina è descritta come fedele alla causa della sua terra d'origine, la Palestina, paladina dei giovani e soprattutto dei diritti delle donne, il che ha spesso attirato su di lei le critiche degli islamisti. Dai cablogrammi dell'ambasciata americana ad Amman emerge il ritratto di una donna consapevole della politica internazionale, sempre presente nelle visite di qualsiasi delegazione americana. Una donna che ha le sue opinioni ed è sempre pronta a difenderle, fatto inusuale nella patriarcale Giordania, dove la consorte dei monarchi ha severi obblighi di discrezione.

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