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Napolitano bacchetta

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gli enti spendaccioni

Silvia Tironi
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No, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non parla esplicitamente dell'abolizione delle Province. Ma raccomanda, anzi esorta la politica a un utilizzo più misurato dei soldi dei contibuenti. Tempi di crisi. Una difficile congiuntura economica che sta investendo un po' tutti e anche l'Italia. Motivo per cui, durante il tradizionale scambio di auguri tra le alte cariche dello Stato, il Quirinale richiama il Parlamento al rigore. «Si impone più che mai un costume di severità», dice Napolitano, "uno sforzo senza precedenti di gestione corretta e oculata in molti campi dell'azione pubblica". Non solo chiudere il cordone della borsa. Ma tagliare le spese eccessive. Come, per esempio, le Province. Sono tempi, aggiunge il Capo dello Stato, in cui "è richiesto il massimo rigore nell'uso del denaro pubblico". Rigore che deve essere accompagnato da  interventi "che non possono essere elusi di razionalizzazione". Riforme allora. Ma, suggerisce il Quirinale, che siano condivise da entrambi i poli e fatte in un clima sereno. È  "l'evidente e pressante interesse nazionale" spiega Napolitano, "che esige più pacati dibattiti, disponibilità ben maggiori di quelle che comunque, e ne prendo atto con piacere, si stanno manifestando, all'incontro e alla convergenza di questioni di assoluta rilevanza per il prossimo futuro"... Salvatore Dama su Libero di giovedì

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