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Yara, il rompicapo continua. Si riparte dal primo testimone

Ancora mistero sulla 13enne scomparsa: sarà riascoltato il vicino di casa. Il diario non rivela nulla

Giulio Bucchi
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Il mistero di Yara Gambirasio ricomincia daccapo. Cioè, dal primo testimone, Enrico Tironi. Il 19enne vicino di casa della 13enne di Brembate Sopra verrà riascoltato dagli inquirenti per la quinta volta e la versione dovrebbe essere sempre la stessa: il ragazzo ha raccontato più volte di aver visto Yara insieme a due uomini il giorno della scomparsa, lo scorso 26 novembre. I tre si trovavano lungo via Rampinelli, accanto ad un'auto rossa ammaccata su un lato. A nulla ha portato l'esame dei tabulati di 15.000 telefonate avvenute nei giorni vicini a quello della sparizione dal centro sportivo. Gli investigatori hanno anche visionato il diario della ragazzina, senza trovarvi nulla di interessante, come la stessa madre di Yara aveva preannunciato. Anche per questo continuano le ricerche nelle zone in prossimità di Brembate. Lunedì i carabinieri hanno setacciato grotte e anfratti di Paglio di Dossena, Gromlongo e Palazzago. Con il passare del tempo il numero delle persone impegnate si è ridotto dai 300 al giorno delle prime settimane (con punte di 400 nei week end e un totale di 5.000) agli attuali 80-90. Una riduzione che si spiega con il fatto che all'inizio venivano fatte ricerche a tappeto, mentre quelle di adesso sono mirate, decise dalle forze dell'ordine sulla base di specifiche segnalazioni. Martedì in particolare i carabinieri del Terzo battaglione di Milano e i volontari dell'Associazione alpini di Chiuduno sono nella zona di San Tomè, tra Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore, mentre la polizia e la Guardia forestrale, le guardie ecologiche della Provincia, la polizia provinciale e la Croce rossa di Capriate sono nelle frazioni di Zogno: Carubo, Spino al Brembo e Sant'Antonio.

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