Gaza, tregua di 3 ore al giorno
"Sì al corridoio umanitario"
Tre ore di tregua al giorno. Israele ha garantito lo stop dei raid sulla Striscia di Gaza tre ore al giorno, per garantire un corridoio umanitario. L'iniziativa prevede l'autorizzazione dell periodico accesso a varie aree della Striscia per consentire il passaggio di generi di prima necessità. "Per prevenire una crisi umanitaria nella Striscia di Gaza", si legge in un comunicato, "il premier Ehud Olmert ha deciso di adottare una proposta venuta dai responsabili della sicurezza per l'apertura di un corridoio umanitario nella Striscia di Gaza per venire in aiuto alla popolazione. Ciò comporterà l'apertura di settori geografici per periodi limitati nei quali la popolazione sarà in grado di ricevere aiuti". Della decisione Olmert ha informato il segretario di stato americano Condoleeza Rice. Intanto l'ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Gabriela Shalev, ha dichiarato che lo Stato ebraico sta prendendo "molto seriamente la proposta egiziana per un cessate il fuoco a Gaza. Sono sicura che la proposta vada considerata. Se verrà accettata questo lo vedremo, ma comunque la prendiamo molto, molto seriamente", ha spiegato la Shalev martedì sera, a margine del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. L'iniziativa del presidente egiziano Barak è molto apprezzata anche dagli Stati Uniti. E la tregua è stata accolta con favore dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, il quale interpreta l'iniziativa come "il primo spiraglio auna tregua permanente. Adesso occorre il controllo sul rispetto della tregua e sulflusso e il traffico di armi che alimentano Hamas", ha aggiunto il capo della Farnesina, "non solo dapersonale internazionale, ma anche da quello dell'Autorità nazionalepalestinese, che deve riprendere il controllo delle frontiere. Serveuna mediazione araba, e forse la mediazione egiziana può riuscire dovein passato ha fallito. Una presenza solo europea non sarà sufficiente". Dal canto suo l'Italia, ha sottolineato, "ha già un impegnonella missione europea, e quando vi saranno le condizioni siamodisposti a contribuire". Ma non si placano gli attacchi contro obiettivi palestinesi: l'esercito israeliano continua infatti l'offensiva sulla Striscia di Gaza e oggi sono state attaccate 40 postazioni di Hamas, soprattutto nel nord del territorio. Sull'altro fronte diversi razzi palestinesi sono esplosi nelle città israeliane di Ashdod, Ashqelon e Sderot. Ad Ashqelon sono stati colpiti due edifici: quasi un milione di israeliani che vivono in località situate fino a 45 chilometri da Gaza sono costretti anche oggi a restare vicino a rifugi e ad aree protette. Le scuole restano chiuse, per ragioni di sicurezza.