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Alemanno e la nuova giunta: "No aperture a centro"

Il sindaco di Roma intervistato da Belpietro: "Il debito? Eredità di Veltroni e Rutelli. Obiettivi? Sicurezza e decoro"

Andrea Tempestini
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L'intervista al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, realizzata dal direttore di Libero, Maurizio Belpietro  nella puntata di Mattino 5 di lunedì 17 gennaio. Dopo due anni e mezzi di amministrazione, lei ha deciso di sostituire un po' di assessori. Cosa sta succedendo? E' chiaro che noi abbiamo deciso di accelerare. Abbiamo fatto molto lavoro in questi due anni e mezzo, però bisogna che sul territorio, tra i cittadini, questo lavoro possa essere meglio apprezzato. Quindi abbiamo avuto bisogno di nominare gli assessori che rappresentano meglio il radicamento sia nel territorio sia nel Consiglo. Con attenzione anche alla società civile, perché sia nei confronti dell'economia sia sul versante del sociale abbiamo dato dei segnali molto importanti Quindi ci saranno dei nuovi obiettivi? Gli obiettivi sono gli stessi. Garantiamo che però avverrano prima e saranno più solidi e diffusi nel territorio. Gli obiettivi sono gli stessi: decoro, sicurezza per la città e progetti seri per la modernizzazione Sindaco però esce qualcuno dalla giunta, in particolare l'assessore Croppi vicino a Fli ed entra qualcuno vicino all'Udc. E' il cambiamento della maggioranza? Chi è entrato, Gasperini, non è vincino all'Udc ma fa parte del Pdl da tre anni. Croppi ha lavorato bene, tutti glielo riconoscono, ma purtroppo in Consiglio comunale non aveva appoggio. Con la sua scelta di avvicinarsi a Fli e con le sue scelte culturali non c'era un singolo consigliere disposto ad appoggiarlo. Quindi rimane la stessa maggioranza, quella del Pdl, e non ci sono aperture ad altri esponenti, per esempio della destra di Storace? No, la destra di Storace in questo momento ha la bava alla bocca, strilla costantemente perché non ha avuto l'assessore, però gli ho spiegato che non c'era spazio nei dodici. Per quel che riguarda l'Udc ha promesso una collaborazione costruttiva, quindi ci auguriamo che questo lo differenzi dal Pd, che fino ad ora ha manifestato solo una volontà distruttiva. Qunidi l'esperimento romano sarà anche su un allargamento su scala nazionale? No, oggi è per il Pdl. In regione Lazio c'è l'alleanza con l'Udc, ma in Consiglio comunale c'è solo il Pdl e non abbiamo bisogno di altri voti. I problemi di investimento di Roma: il debito rimane sempre alto. Cosa si può fare per migliorare il bilancio della Capitale? Il debito è solo di Veltroni e di Rutelli, noi non c'entriamo niente con quel debito. Stiamo fronteggiando un bilancio difficile che abbiamo tenuto in equilibrio in questi tre anni. L'anno prossimo sarà ancora più difficile perché ci sono i tagli effettuati da Tremonti nei confronti dei Comuni, ma noi non percorreremo la strada fatta dalla sinistra, di continuare ad aumentare il debito. Ci saranno comunque le risorse per migliorare la viabilità, sistemare le strade e garantire la sicurezza? Dobbiamo trovarle, tagliando ancora di più sulle spese inutili e gli sprechi. Solo così troveremo le risorse per fare meglio. Soprattutto chiediamo a tutti quanti collaborano con noi di impegnarsi di più e di essere molto più produttivi. Ci sono le risorse per fare meglio di quanto abbiamo fatto fino ad adesso. Ogni tanto ritorna il problema dell smaltimento dei rifiuti a Roma. C'è una sola discarica. C'è qualche problema? Potrebbe esserci una sitauzione come quella verificata in altre città? No, non ci sarà questo rischio perché con la Polverini e la regione Lazio siamo giù d'intesa per avviare rapidamente un'alternativa a Malagrotta. Non ci dobbiamo mettere sulla stessa scia di coloro che con la politica del "no", hanno creato il disastro di Napoli. Con l'amministrazione di centrodestra non percorreremo la strada percorsa dal centrosinistra in campagna elettorale. Aumenterà la differenziata? Da quando sono sindaco io è passata dal 17% al 22 per cento. Già questo è un segnale. Volgiamo arrivare al 35%, ricordando che ogni punto percentuale a Roma è un grandissimo risultato: siamo una città di milioni di abitanti. Ogni tanto sui quotidiani si leggono ipotesi di un suo impegno nazionale, che equivarrebbe però al suo disimpegno da sindaco di Roma. Che c'è di vero? Io voglio fare il sindaco di Roma, voglio conquistarmi il consenso per essere rieletto nel 2013. Quindi ho intenzione di dedicarmi a Roma: fare bene a Roma è già di per sé un impegno di carattere nazionale. Per rilanciare il Paese abbiamo bisogno di una capitale forte, produttiva e in grado di competere con le grandi capitale europee.

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