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Una sintesi

L'appunto di Filippo Facci

Andrea Tempestini
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Una discoteca privèe. E una specie di casting. Il privèe è nel sotterraneo di Arcore: ha i divanetti, il banco bar e i bagni come una discoteca, o come una bella taverna di una bella villa. Più di vent'anni fa ci facevano le feste anche i figlioli. Il casting, anzitutto, consiste nell'essere invitate a cena da due o tre personaggi dedicati. E' il primo step. Andarci non è obbligatorio. Chi vuole, alla fine, può scendere in questo privèe soprannominato Bunga Bunga: è il secondo step. Scendere non è obbligatorio: è un auto-casting. Giù le ragazze si travestono, ballano, fanno le sceme, trenini, ammiccamenti, cazzate, niente sesso esplicito. Molta allegria, diciamo. L'ultimo step è scegliere se fermarsi a dormire, opzione che molte partecipanti cercano maliziosamente di favorire. Tutto il resto è a discrezione, compresa la facoltà del proprietario di fare regalini, favori o, come si dice, di rimborsare le spese. Sono quasi tutte donne, di ulteriormente esplicito c'è questo. Qualcuno - la magistratura - sostiene che fu invitata anche una minorenne, e che Berlusconi abbia fatto pressioni indebite per non farla chiudere in una comunità. Lo avrebbe fatto da presidente del consiglio, attività a margine della quale queste feste sono tranquillamente continuate, inguaiandolo: infatti i casi degli ultimi anni - Noemi, D'Addario, Ruby - nascono tutti così.

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