Casini: "Governo Pdl, ma senza Silvio". Bondi: "Mai"
Settimana decisiva per l'esecutivo. Il leader Udc ci prova, il ministro risponde e pensa alla conta. Entro giovedì la sua fiducia
Fiducia a Bondi, trattativa sul Federalismo fiscale e, sullo sfondo, il Caso Ruby con gli interrogatori a Milano e il 'parere' morale della Cei. Sarà una settimana decisiva per il governo Berlusconi, che oltre alle prove parlamentari deve reggere anche l'erosione tentata dal Terzo polo. Fini ha chiesto le dimissioni del premier, e anche Pierferdinando Casini ha suggerito un cambio di leader: "Nel Pdl ci sono personalità autorevoli che potrebbero guidare un governo 'senza', ma non 'contro', Berlusconi, che potrebbe conservare il ruolo di leader del centrodestra e dedicarsi a chiarire la sua posizione personale, come hanno fatto in passato Clinton e Blair", ha detto il numero uno dell'Udc alla 'Stampa'. Risposta, pronta, proprio dall'uomo del giorno, il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi nonchè coordinatore nazionale del Pdl: "Quando Casini propone un governo con il Pdl rivela nella migliore delle ipotesi di non avere ancora ben compreso ciò che Berlusconi rappresenta nella vita politica italiana, ciò che pensano gli elettori moderati italiani e infine ciò che il Popolo della libertà è divenuto". Il voto sul futuro del ministro è atteso entro giovedì. Bondi potrebbe lasciare ma, secondo alcuni vorrebbe arrivare alla conta per vedere se la maggioranza alla Camera regge o meno. C'è da verificare, infatti, l'effettivo sostegno dei 21 voti garantiti dalla terza gamba della maggioranza, il Gruppo dei responsabili di Moffa.