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Albania: "Ue e Italia condannino violenze Berisha"

L'opposizione socialista chiede intervento di Roma e Bruxelles contro il governo centrale di Tirana

domenico d'alessandro
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La tensione in Albania non accenna a diminuire e la situazione appare spesso fuori controllo. Tanto che il leader dell'opposizione Edi Rama (nella foto) ha lanciato un appello all'Italia e all'Ue perché condannino il governo centrale di Tirana per l'uccisione di tre manifestanti. Con questa richiesta di Rama, dunque, la protesta albanese assume contorni internazionali, e l'Italia viene chiamata in causa direttamente: "Roma e l'Europa non devono accettare in Albania una realtà inaccettabile per il mondo democratico e devono condannare la violenza di Stato che uccide gente innocente, l'Ue non può accettare che in Albania accadano cose che non tollererebbe negli Stati membri", ha affermato Rama. Rappresentanti del partito socialista, in primis lo stesso leader, hanno annunciato che si recheranno nei Paesi occidentali per informare governi e forze politiche sulla crisi in atto in Albania. Rama è il principale nemico del presidente Sali Berisha, il quale lo accusa di aver tentato di cavalcare la protesta per conquistare il potere con la violenza. INCHIESTA SUGLI SCONTRI - Il parlamento ha intanto ordinato l'avvio di un'inchiesta sugli scontri che la scorsa settimana hanno provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre decine. L'indagine vuole "identificare e punire" i responsabili delle manifestazioni. Il voto sulla risoluzione è stato boicottato dal partito socialista di Rama. Da parte del quale, poi, è giunta la conferma che intende tornare in piazza venerdì 28.

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