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Monito Fmi: "Ripresa incerta. Ampliare fondo"

L'istituto chiede di spingere sulla cassa salva Stati e taglia le stime sul Pil 2012 in Italia ed Eurozona

Andrea Tempestini
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Il Fondo Monetario Internazionale lascia invariata rispetto a ottobre 2010 la previsione sulla crescita del Pil italiano nel 2011, indicato in ascesa dell'1 per cento. Per il 2012, invece, l'Fmi lima al ribasso di 0,1% le previsioni sulla ricchezza: la crescita del Pil dovrebbe assestarsi all'1,3 per cento. EUROZONA - Le nuove stime dell'istituzione di Washington sono state rese note in Sud Africa, a Johannesburg, e prevedono una crescita nella zona euro confermata all'1,5% per quest'anno, e anch'essa tagliata di 0,1 punti percentuali per il 2012 (all'1,7%). FONDO SALVA STATI - L'Fmi ha speso una battuta anche sul tanto chiacchierato fondo salva stati: "La dimensione dell'European Financial Stability Facility va aumentata e il suo mandato dovrebbe essere più flessibile". Il fondo monetario internazionale sottolinea che "per i Paesi dove il sistema bancario rappresenta una grande fetta dell'economia, è ora più che mai essenziale assicurare l'accesso a fondi sufficienti". Insomma, secondo il Fondo, "il meccanismo di risoluzione deve essere rafforzato se necessario". DEBITO - L'Fmi parla anche di debito, indicando come i Paesi che ne registrano elevati livelli, dentro e fuori l'area euro, devono compiere progressi grazie a piani di risanamento dei conti di medio termine. Il Fondo sottolinea come i rischi sul debito sovrano nell'Eurozona si siano ampliati ad altri stati. "Gli spread dei titoli di stato in alcuni casi hanno raggiunto massiumi decisamente al di sopra dei livelli visti durante la crisi dello scorso maggio", ha sottolinato una nota dell'istituto. "Le pressioni sull'Irlanda sono risultate particolarmente severe, e hanno portato al piano Ue-Bce-Fmi. I legami tra i rendimenti medi dei titoli di Grecia e Irlanda con quelli del Portogallo restano elevati, ma le correlazioni sono aumentate fortemente negli ultimi mesi con i rendimenti spagnoli e, in misura minore, con quelli dell'Italia, con l'intensificarsi delle pressioni sugli spread". FRENATA BRITANNICA - Dopo il monito Fmi arrivano cattive notizie a sorpresa anche dalla Gran Bretagna. Secondo la stima preliminare, nel quarto trimestre del 2010  il Pil ha segnato un -0,5% rispetto al trimestre precedente e un +1,7% rispetto allo stesso periodo del 2009. Le attese erano, rispettivamente, per un +0,5% e un +2,6%.

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