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Spoglie di Mike, nessuna richiesta di riscatto

Profanazione della tomba di Bongiorno, gli inquirenti: ha agito una banda di 4 o 5 persone

Andrea Tempestini
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A più di 24 ore dalla profanazione della tomba di Mike Bongiorno, prosegue senza sosta il lavoro dei Carabinieri di Dagnente. Il camposanto, sulla collina della frazione aronese, è ancora transennato e inaccessibile al pubblico. L'IPOTESI ESTORSIONE - Fino ad ora non è giunta nessuna richiesta di riscatto. Le indagini coordinate dalla procura di Verbania non escludono nessuna pista, ma l'iptoesi più accreditata è quella del rapimento delle spoglie ai fini di un estersione. Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, avrebbe agito una banda composta da quattro o cinque persone: dopo aver rotto la lapide, avrebbero asportato la bara calandola dal muro di recizione del cimitero, per poi caricarala su un furgone che stazionava sotto il camposanto. MASSIMO RISERBO - Dalla procura di Verbania non trapela nessun ulteriore particolare. Le indagini sul trafugamento della bara del popolare conduttore sono coordinate dal procuratore Giulio Perrotti e dal sostituto procuratore Giulia Perrotti e dal sostituto Fabrizio Argentieri, lo stesso magistrato che dieci anni fa si occupò del furto della bara di Enrico Cuccia dal cimitero di Meina. Argenteri non si è voluto sbilanciare: "Non sono autorizzato a parlare con nessono".

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