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Lele Mora: "Contro di me l'inquisizione. Fede? Mai fatto nessuna cresta"

L'agente: "Ridarò i soldi al Cav". E adesso spunta anche il bunga bunga a Sanremo... / MENZANI

Andrea Tempestini
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Pubblichiamo la versione integrale dell'intervista a Lele Mora realizzata da Alessandra Menzani e pubblicata sul quotidiano di oggi, mercoledì 2 febbraio. Dopo due settimane Lele Mora rompe in silenzio. Accusato insieme ad Emilio Fede di sfruttamento della prostituzione nell'inchiesta su Ruby, il manager di vip e vippini decide di raccontare per la prima volta la sua verità a Libero dopo l'ennesimo scandalo che lo vede protagonista. Quello del presunto "Bunga Bunga a Sanremo":  le pagine genovesi di Repubblica hanno scritto che l'opposizione (di centrosinistra) del Comune che accoglie il Festival della Canzone si è scagliata contro il sindaco della città, Maurizio Zaccorato, perché ha assunto come consulente d'immagine proprio il chiacchierato Mora. Nel mirino, soprattutto, il fatto che tra le testimonial ingaggiate da Lele figuri una delle Papi Girl, Francesca Cipriani, l'ex Pupa di Italia 1. Totale dell'operazione: 100mila euro. "Soldi buttati, scelta imbarazzante", dice l'opposizione. Un'altra polemica, Mora. Ma perché c'è sempre lei di mezzo? "Sono furente. A Sanremo non sono stato chiamato dal sindaco bensì da responsabile del Palafiori, Giorgio Giuffra, per realizzare un progetto per dare un'immagine pulita alla cittadina dopo la vicenda delle fognature che si sono rotte. Visto il grande successo della “Pupa e il Secchione” ho inventato la “Pupa e il secchiello”. Ho messo a disposizione l'idea, il fotografi, le pagine sui giornali, gli artisti: Floriana Marincea, Lizandra Silvia, Miss Cuba, e Francesca Cipriani. Ho chiesto 100mila euro, una cifra minima perché il vero prezzo sarebbe stato 300mila. Sono usciti tantissimi articoli, il ritorno promozionale è stato alto. E ora questi comunisti all'opposizione parlano di Bunga Bunga a Sanremo". Perché ora, se tutto risale a qualche mese fa? "Perché viene cavalcata la polemica tutta politica di questi giorni; la sinistra si vuole fare pubblicità sulle spalle di chi lavora. Cioè io. Siamo all'Inquisizione. Non voglio essere processato dalla stampa prima che dai tribunali. Io ho la fedina penale pulita". Parla anche dell'inchiesta milanese? "Parlo di tutto. Di Cortina che mi ha cacciato, di Venezia che mi ha cacciato, di “Vallettopoli 1” che mi ha distrutto. Sono stato prosciolto ma la mia azienda è fallita, e ora a chi chiedo i danni? A Woodcock? Da quattro anni sono sui giornali per fesserie. E ora c'è Sanremo". Parliamo dell'inchiesta milanese, del Bunga Bunga. "Cattiverie su cattiverie. Tutto perché sono amico del premier, che non mollerò mai". Berlusconi le ha prestato un milione di euro, perché? "Perché ero in gravi difficoltà finanziarie. Ho parlato con Spinelli e gli ho detto: riferisca al premier che a garanzia del prestito che mi fa gli do una mia società immobiliare. Ma Berlusconi non ha voluto. Ci siamo accordati, ho firmato una lettera. Quando potrò, gli restituirò quella somma. Posso tranquillamente dimostrare che si è trattato di un prestito". Di quei soldi, 400 mila euro se ne sarebbe intascati Emilio Fede. "Non è vero che Fede ha fatto la cresta. Io avevo chiesto ad Emilio un prestito perché non avevo più un euro. Non riuscivo a pagare le bollette né i dipendenti. Fede mi ha anticipato quei soldi che poi si è ripreso. Bisogna dirlo se no passa per cornuto e pure mazziato". Li sente, il premier e Fede? "Non possiamo perché siamo indagati. Si rischia l'accusa di inquinamento delle prove. Io seguo alla lettera i consigli degli avvocati". Lei prendeva soldi dal Cavaliere per accompagnare le ragazze ad Arcore? "No. Io gestisco artisti non prostitute ed escort". Ma ad Arcore c'è stato. Si racconta di pacche sul sedere del premier alle ragazze, costumini, baby doll? "Tutte cose inventate. Le cene erano allegre e basta. C'era il menù tricolore, la musica napoletana, le barzellette. Quelle sì. Il premier faceva vedere i filmati di Zeffirelli, le partite di calcio. Il resto è fantasia". Ma come, ci sono le intercettazioni, i verbali. "Io c'ero". Magari lei era già andato a letto… "No, andavamo tutti insieme e tornavamo insieme. Detto questo, non vivevo ad Arcore". Allora dica un po' perché ad Arcore ha accompagnato solo belle donne, e mai uomini. "E che ne sa? Uomini ne ho portati: musicisti, cantanti, Gigi Finizio. Succedeva così. Il presidente magari era solo ad Arcore e mi chiamava. “Vuole venire a bere qualcosa?”. E io: “Ho amici a cena”. Lui mi diceva di portare tutti. Io chiamavo le guardie per avvisare. Siamo otto, dieci, dodici. E andavamo tutti, in compagnia". E i regali, i soldi? "Berlusconi è un signore e un gentleman. Faceva regali. Regali piccoli, regali medi, regali grossi, a seconda delle volte. Agli uomini donava sempre la cravatta “Marinella By Berlusconi”.  Certo, qualcuna molto furba chiedeva cortesie. Un suggerimento per un programma televisivo, un aiuto economico per il figlio da mantenere... E lui, generoso, cercava di accontentare tutte".   Ha accompagnato Ruby in discoteca e da Signorini in tv? "No, Ruby non è una mia assistita. Non la porto da nessuna parte". Senta, magari penalmente sarà tutto archiviato.  Ma moralmente come giudica questo sistema? "Io parlo per me, non per il premier, non per Fede o la Minetti. Io non sono un pappone. Visto che sono stato intercettato al telefono, si saranno accorti che lavoro 20 ore al giorno e che vado a fare le serate nei locali per guadagnarmi il pane quotidiano. Io faccio fatica a vivere. La gente si è allontanata. Mi stavo risollevando dopo Vallettopoli, che mi fece ammalare di depressione, e ora sono quasi daccapo. Ma non mollerò". Mentre parla al telefono con noi, Lele Mora è a Lugano, in Svizzera, la città dove ora ha la residenza. Fa una passeggiata sul lago, a Capo San Martino. Si fa sopraffare da pensieri negativi. "Sa, penso che potrei buttarmi. Ma non do questa soddisfazione a quei pochi comunisti che mi odiano". di Alessandra Menzani

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