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Indagine Istat, redditi familiari in calo nel 2009

Il tasso di crescita è passato dal +3,6% al -2,7% in tre anni. Forte impatto in settentrione

Privitera Andrea
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Cala il reddito delle famiglie italiane: secondo l'Istat nel 2009 il tasso di crescita è passato da un incremento del 3,5% del 2006 ad una flessione del 2,7% nel 2009, la prima dal 1995. nel rapporto 'Il reddito disponibile della famiglie nelle regioni italiane', L'impatto è stato più forte nel settentrione (-4,1% nel Nord-ovest e -3,4% nel Nord-est) e più contenuto al Centro (-1,8%) e nel Mezzogiorno (-1,2%). In generale, la diminuzione è da attribuire alla marcata contrazione dei redditi da capitale, anche se, in alcune regioni (in particolare Piemonte e Abruzzo), un importante contributo negativo è venuto dal rallentamento dei redditi da lavoro dipendente. BATTUTA D'ARRESTO AL NORD - La significativa diminuzione del reddito disponibile registrata dal Nord-ovest nel 2009, spiega l'Istat, è invece legata alla cattiva performance di Piemonte e Lombardia, che da sole rappresentano il 90% del reddito disponibile della circoscrizione. In Piemonte, infatti, si è verificata una forte contrazione dell'input di lavoro dipendente e, di conseguenza, dei relativi redditi da lavoro; la Lombardia sconta, invece, la battuta d'arresto degli utili distribuiti dalle imprese a seguito della diminuzione del valore aggiunto. Nel periodo 2006-2009 il reddito disponibile delle famiglie italiane si è concentrato, in media, per circa il 53% nelle regioni del Nord, per il 26% circa nel Mezzogiorno e per il restante 21% nel Centro.

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