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Guerra tra Tg1 e Tg3: "Sdraiato sarai tu"

Polemiche dopo l'intervista a Berlusconi di Minzolini. Pd e Berlinguer: "Killeraggio mediatico". Chi è senza peccato...

domenico d'alessandro
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La nuova polemica in Rai si gioca "in casa". A fronteggiarsi sono il Tg1 e il Tg3. Nella rubrica "Media" del Tg di Augusto Minzolini è stato mostrato un video del Tg3 - ora diretto da Bianca Berlinguer - che dimostra come sia un'abitudine diffusa ovunque quella di intervistare il Presidente del Consiglio in carica. Tutto è nato, infatti, dalle critiche ricevute dal "tg istituzionale" dopo le dichiarazioni rilasciate in esclusiva da Silvio Berlusconi. I quotidiani di sinistra si sono scatenati nell'attaccare il direttore delle news di Raiuno. Il quale, però, ha mandato in onda un'intervista tratta da un Tg3 del 5 luglio 2007 a Romano Prodi, allora Premier. Per l'opposizione si è trattata di una sorta di giustificazione per far fronte alle polemiche nate dopo l'intervista al Cavaliere. Ma in realtà è solo la dimostrazione che va quasi "di moda" attaccare il Tg1 e il suo direttore Minzolini, che infatti oggi dichiara: "Non vedo lo scandalo. Semmai lo scandalo è che per il Tg1, da mesi sottoposto ad attacchi concentrici fuori e dentro l'azienda, il Presidente della Rai non abbia mai speso una parola. Poco male. Siamo abbastanza forti per difenderci da soli dalle intimidazioni di chi addirittura ci vorrebbe dettare le domande che dovremmo porre a Berlusconi o a Bonanni". LA (STRANA) DIFESA DEL PRESIDENTE - Il riferimento di Minzolini è a Paolo Garimberti, presidente della Rai, che ha commentato la polemica parlando di "totale assenza di buona creanza aziendale": per il capo è inaccettabile una "guerra interna" a mamma Rai, anche se ci tiene a precisare come gli attacchi giungano da ambo le parti: "A settembre dissi, in occasione di un'imitazione satirica di Minzolini (in onda su Parla con me, anche in questo caso su Raitre), che non apprezzavo che venisse fatta all'interno della stessa azienda. E lo dissi per la satira che pure gode - e deve godere - di una certa 'extraterritorialità'. A maggior ragione, oggi trovo francamente inaccettabile il 'fuoco amico' di una testata su un'altra. Da giornalista e presidente di un'azienda di servizio pubblico, credo che sia mio dovere richiamare tutti al rispetto della buona creanza. Parafrasando un testo sacro mi verrebbe da dire: sarebbe opportuno pensare di più alla trave che è nel proprio occhio. Meglio preoccuparsi dei risultati piuttosto che delle polemiche". "KILLERAGGIO MEDIATICO" - L'opposizione difende anche il giornalista Pierluca Terzulli, in forza al Tg3 e attuale presidente della stampa parlamentare. L'intervista a Prodi aveva la sua firma, e sul Tg1 è andata in onda la sua "domanda sdraiata". Vari esponenti del Pd e la direttrice Berlinguer parlano di "killeraggio mediatico", ma la segreteria di redazione dell'informazione di Raiuno smentisce affermando: "E' stato citato l'incipit della sua intervista come esempio delle decine di volte in cui un tg Rai ha intervistato il capo del governo. O forse il Tg3 si vergogna delle interviste che ha fatto?". La segreteria ribadisce anche come l'obiettivo principale del servizio della rubrica "Media" fosse mostrare la "la disinformazione di un quotidiano (Il fatto quotidiano, ndr) che ha pubblicato sul suo sito l'intervista del Tg1 a Berlusconi, cancellando due domande su tre per dimostrare che si trattava di un 'monologo'" del Cavaliere.

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