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Bologna: uccide moglie e figlio, poi si spara

Strage familiare in un garage. Il giudice gli aveva vietato di avvicinarsi alla donna dopo le tante minacce

domenico d'alessandro
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Erano impegnati in una difficile separazione, litigavano assai di frequente. Il figlio di due anni era spesso l'oggetto delle discussioni. Litigavano così violentemente che la donna aveva sporto denuncia nei confronti dell'uomo: lo accusava di stalking. Domenica, l'ennesimo litigio. Questa volta conclusosi nel sangue: l'uomo, un 49enne italiano, ha impugnato la pistola e ha sparato. Ha ucciso la sua ex moglie, una marocchina di 32 anni, e il piccolino. Poi, con un estremo gesto di disperazione, si è sparato. I tre cadaveri sono stati ritrovati in un garage, al secondo piano interrato in un condominio di via della Guardia, alla periferia di Bologna. L'uomo era all'ingresso, a pochi passi dalla rampa d'accesso. Madre e figlio erano qualche metro più in là, in un'auto, parcheggiata all'interno di un box. ERA STATO ARRESTATO PER STALKING - L'autore della strage era già noto alle forze dell'ordine: gli agenti, infatti, spesso dovevano intervenire per far cessare le violente liti tra i due. L'uomo era stato anche arrestato dalla polizia il 22 ottobre scorso: da un anno, dall'inizio della causa di separazione, si avvicinava alla donna anche sul posto di lavoro per rivolgerle una serie di minacce e intimidazioni. Dopo l'ennesimo episodio, la 32enne originaria del Marocco aveva informato la polizia, e l'autorità guidiziaria aveva emesso un'ordinanza di divieto di avvicinamento dei luoghi frequentati dalla persona offesa. Domenica ha violato l'ordinanza del giudice con una pistola nella sua tasca, e in un assurdo raptus di follia ha commesso questa strage.

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