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Gemelline svizzere, il procuratore di Marsiglia ammette: "Temiamo il peggio"

Il magistrato francese: "Improbabile siano state affidate a qualcuno". Alessia e Livia erano sul traghetto per la Corsica

Privitera Andrea
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"Purtroppo l'ipotesi più drammatica è molto probabile, anche se tutto è ancora possibile: infatti non abbiamo ritrovato corpi di bambini al momento", A dirlo è il procuratore di Marsiglia, Jacques Dallast a proposito di Alessia e Livia, le due gemelline svizzere di 6 anni scomparse da oltre una settimana dalla loro casa in Svizzera, dopo essere state rapite dal padre che si è poi tolto la vita gettandosi sotto un treno nella stazione ferroviaria di Cerignola, in provincia di Foggia. Dallast, precisa che il padre "non è stato più visto" dopo il traghetto, "in compagnia delle bambine. Se ne deduce che sia sceso a Propriano ma senza certezza, poichè il traghetto proseguiva fino in Sardegna". Ieri al giallo della scomparsa si era aggiunto un nuovo indizio: la madre delle bambine ha infatti ricevuto in Svizzera i soldi prelevati da Schepp a Marsiglia lo scorso 31 gennaio. LE IPOTESI - Il magistrato ha ammesso che ci sono diverse ipotesi sul destino delle due bimbe, "ma la più triste e la più tragica sarebbe quella che l'uomo abbia ucciso le bambine, o durante la traversata fra Marsiglia e Propriano, o successivamente". Ma, aggiunge, "può averle affidate in custodia ad una terza persona ma questo, dopo 11 giorni, sarebbe almeno un pò sorprendente". "C'è comunque un elemento inquietante - ha detto ancora - il fatto che abbia inviato per posta alla moglie una importante somma di denaro prelevata a Marsiglia. Ci sono dubbi su quanto abbia potuto dare a una persona per custodire le bambine" IN TRAGHETTO - Sempre oggi, si è scoperto che le due bimbe sono state notate su un traghetto diretto in Corsica. L'avvistamento delle sorelle, l'ultimo di cui si è avuto finora notizia, è stato reso noto dagli inquirenti francesi che si stanno occupando del caso: le gemelle sono state viste in compagnia del padre. Ci sono tre diversi testimoni oculari in grado di confermarlo. In precedenza si sapeva che il padre, Matthias Schepp, era stato notato mentre acquistava il biglietto per l'imbarco, ma si ignorava se le figliolette lo avessero seguito o meno a bordo. NUOVO TESTIMONE - Sempre oggi Cerignola, il paese del Foggiano in cui Matthias Schepp si è suicidato, è spuntato un nuovo testimone: Una signora, proprietaria di un bar nel paese, avrebbe detto di aver visto mercoledì o giovedì della scorsa settimana Matthias Shepp e le bambine all'interno del suo locale. L'uomo le avrebbe chiesto di poter utilizzare la toilette per Livia e mentre padre e figlia si sarebbero recati nel retro del bar, la signora avrebbe offerto un bicchiere d'acqua ad Alessia. Il padre, poi, avrebbe esortato le bambine a terminare le loro consumazioni per la paura di perdere un treno. La Gazzetta riferisce, inoltre, che il locale è dotato di un sistema di videsorveglianza interna che ha registrato le immagini degli ultimi 15 giorni. Pare, scrive il quotidiano, che la polizia abbia già visionato parzialmente i filmati senza, però, avere particolari riscontri. LE RICERCHE - Sempre oggi al commissariato di Cerignola gli investigatori si stanno coordinando per proseguire le ricerche di Livia e Alessia. Secondo le previsioni, anche oggi dovrebbero essere setacciate le vicinanze dei caselli autostradali di Cerignola, sempre con l'ausilio delle unità subacquee dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Bari. I subacquei saranno affiancati da due squadre del comando provinciale di Foggia e da una unità del Saf, il nucleo Speleo-alpino- fluviale, specializzata nella ricerca nei pozzi e nei corsi d'acqua.

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