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Cav: "Caccia spionistica". Ilda e Bruti, nuova Stasi

Estratto dell'intervista a Berlusconi de Il Foglio. "Inchieste farsesche alla 'Le vite degli altri', degne di Germania comunista"

Andrea Tempestini
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"I pubblici ministeri e i giornali o i talk show della lobby antiberlusconiana, che trascina con sè un'opposizione senza identità propria, si muovono di concerto: si passano le carte, non si comprende in base a quale norma, come nell'inchiesta inaccettabile di Napoli. Oppure, come è avvenuto a Milano, scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alla Vite degli altrì che si faceva nella Germania comunista". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna all'attacco delle toghe in un'intervista al quotidiano Il Foglio in edicola domani. "GIUDICE A BERLINO" - "Non ce la faranno, però", incalza i pm che cercano di abbatterlo, "intanto perchè c'è un giudice a Berlino, e io ho fiducia di trovarlo, e poi perché in una democrazia il giudice di ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il Parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica". "ANCHE IO SONO UN PECCATORE" - "Chi, come voi dite, predica una Repubblica della virtù, con toni puritani e giacobini, ha in mente una democrazia autoritaria, il contrario di un sistema fondato sulla libertà, sulla tolleranza, su una vera coscienza morale pubblica e privata", continua il presidente del Consiglio. "Io, qualche volta, sono come tutti anche un peccatore, ma la giustizia moraleggiante che viene agitata contro di me è fatta per andare oltre me, come ha detto il professor Zagrebelsky al Palasharp. E' fatta per mandare al potere attraverso un uso antigiuridico del diritto e della legalità, l'idea di cultura, di civiltà e di vita, di una èlite che si crede senza peccato, il che è semplicemente scandaloso, è illiberalità allo stato puro". "ACCUSE RIDICOLE" - Ma "i padri costituenti avevano stabilito saggiamente che prima di procedere contro un parlamentare si dovesse essere certi, attraverso un voto della sua Camera di appartenenza, che si era liberi dal sospetto di accanimento o persecuzione politica", ricorda il presidente del Consiglio. "Era un filtro tra i poteri autonomi dell'ordine giudiziario e la sovranità e autonomia della politica. Io ho già affrontato vittoriosamente decine di processi e affronterei serenamente qualsiasi altro processo. Da cittadino privato me la caverei senza problemi, con accuse così ridicole. Ma io resisto perché, come sempre nella mia storia, l'attacco al mio privato è in realtà un attacco al ruolo pubblico che svolgo, alla mia testimonianza democratica". "IL GOLPE BIANCO" - Il premier sottolinea infine che anche la gente comune ne ha le tasche piene di un attacco così violento nei suoi confroni. "Stavolta c'è una coscienza pubblica diffusa dell'intollerabilità costituzionale e civile di un siffatto modo di procedere, il famoso golpe bianco, anche perché abbiamo un presidente che è un galantuomo, e allora ricorrono a quello che lei, caro direttore, ha chiamato golpe morale.  E' per questo che nel documento del Popolo della Libertà si parla di eversione politica. E' un giudizio tecnico, non uno sfogo irresponsabile", ha spiegato il Cav. "FUORI L'UDC" - In giornata, parlando con alcuni presidenti di regioni e province del Pdl, Berlusconi ha espresso un diktat politico: "Gli esponenti dell'Udc devono uscire da tutte le giunte che governiamo noi. Ho tollerato ogni tipo di attacco politico", sembra abbia affermato il Cavaliere ai responsabili degli enti locali del suo partito, "ma ora gli attacchi sul piano personale e privato non posso davvero sopportarli più". CASINI: "HA PERSO LA TESTA" - Il premier dell'Udc ha successivamente replicato alle anticipazioni dell'intervista del Premier. "Berlusconi ha perso la testa perchè paragonare l'Italia alla Germania dell'Est è da puri irresponsabili, in particolare per un presidente del Consiglio che dovrebbe avere a cuore l'onore dell'Italia. Un richiamo alla Germania dell'Est per l'Italia è insultante. Ha perso la bussola. Questa è una grande questione politica e istituzionale che abbiamo davanti", ha continuato Casini. Sulla questione della "cacciata dei centristi" dalle giunte regionali, il leader dell'Udc ha commentato: "E' una cosa quasi ridicola, perché se Berlusconi ritiene che i presidenti delle giunte regionali vogliano esportare i ribaltoni in tutte le regioni italiane, si dimostrerebbero camerieri di Arcore, e non lo sono. Se Berlusconi intende trasportare la paralisi del Parlamento in tutte le regioni", conclude, "si assumerà la responsabilità".

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