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Alcol, il problema dei giovani: in Italia si inizia a bere a undici anni

Secondo il ministero della Salute, si è diffusa la piaga del 'binge drinking'. Colpite soprattutto le ragazze

Privitera Andrea
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I ragazzi italiani iniziano a bere a undici anni. E' il quadro che emerge dalla settima relazione del ministero della Salute sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol, trasmessa a dicembre al Parlamento. Un quadro poco confortante, da cui emerge tra l'altro che quasi otto milioni e mezzo di italiani sono a rischio per il consumo eccessivo di alcolici, con una continua crescita dei modelli "nordici" di consumo, a suon i bevute fuori pasto e 'binge drinking'. I dati sui consumi alcolici e i modelli di consumo confermano il progressivo allontanamento del nostro Paese dal tradizionale modello di consumo mediterraneo. BEVUTE A RAFFICA - E' cresciuta nell'ultimo decennio la quota di coloro che consumano bevande alcoliche al di fuori dei pasti, con un incremento particolarmente significativo tra le donne. Il binge drinking, modalità di bere di origine nordeuropea che implica il consumo di numerose unità alcoliche in un breve arco di tempo, ha riguardato nel 2009 il 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne ed è ormai abitudine stabilmente diffusa, soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (21,6,1%) e di 25-44 anni (17,4%). PIAGA GIOVANILE - Pratica il binge drinking anche una buona percentuale di donne fra i 18 e i 24 anni (7,9%) e fra le giovanissime di 11-15 anni esso appare più diffuso che fra i coetanei maschi. In generale il consumo a rischio riguarda il 15,8% degli italiani al di sopra degli 11 anni, per un totale di quasi 8 milioni e mezzo di persone. Tra questi circa 475.000 minori (il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze al di sotto dei 16 anni), in cui il consumo dovrebbe essere pari a 0; e circa 3 milioni di anziani (il 44,7% dei maschi e l'11,3% delle femmine di oltre 65 anni) in cui il consumo a rischio coincide prevalentemente con il consumo giornaliero non moderato, soprattutto durante i pasti. La tipologia di consumo a rischio prevalente tra i giovani è quello fuori pasto, che ha riguardato nel 2009 il 34,4% dei maschi e il 22,8% delle femmine di età compresa fra gli 11 e i 25 anni. Già a 18-19 anni la quota dei consumatori è vicina a quella media della popolazione e la percezione della disponibilità di bevande alcoliche è tra i giovani italiani fra le più alte in Europa.

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