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Milleproroghe, si vota fiducia a Camera sul maxi-emendamento del CdM

Dopo i rilievi di Napolitano, sfuma in Commissione la possibilità di trovare un accordo sulle modifiche al testo

Andrea Tempestini
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Giornata convulsa per il governo sul fronte del decreto Milleproroghe: l'esecutivo autorizza di nuovo la fiducia sul decreto per porre rimedio ai rilievi sollevati dal Colle. Alla Camera è stato infine presentato un maxiemendamento interamente sostitutivo del Milleproroghe, provvedimento che porta signifcative novità in ambito economico e fiscale. Il governo ha quindi annunciato la decisione di porre la fiducia (che verrà votata non prima di venerdì mattina), e la discussione in Aula riprenderà giovedì alle 9. Il voto finale sul decreto, invece, si terrà sabato pomeriggio al Senato, che resterà aperto in via straordinaria per consientire il via libera finale al dl ora all'esame della Camera. LA FIDUCIA - La richiesta del voto di fiducia è stata presentata nel pomeriggio di mercoledì a Montecitorio. Il testo è tornato in Aula senza nessun intervento delle Commissioni, che nel pomeriggio non hanno trovato un accordo. Al termine della riunione, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e i deputati di Mpa e Fli hanno dichiarato: "E' compitom del governo trovare una soluzione". Il voto di fiducia, però, non è ancora sicuro. "Dipende dalla discussione con l'opposizione", ha spiegato Tremonti. "Se ci sarà un emendamento unico", ha continuato, "o se ci saranno alternative dipende dai tempi che vuole impegare l'Aula. I cambiamenti", ha concluso il ministro, "non saranno sul testo base, ma sul testo del Senato". COLLOQUIO AL COLLE - Dopo i rilievi giunti martedì sera dal Colle, Tremonti si era recato al Quirinale per discutere con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dei profili di incostituzionalità del Milleproroghe. Successivamente, in un incontro con Gianfranco Fini e i capigruppo della maggioranza, Tremonti aveva annunciato che l'esecutivo era disponibile a modificare il decreto. Dopo l'annuncio, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha sospeso l'esame del testo fino alle 16. Nel pomeriggio, l'Aula ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni. Quindi Fini, considerata la richiesta dell'esecutivo di presentare il maxiemendamento e porre la fiducia, ha sospeso la seduta fino alle 20. IL MAXIEMENDAMENTO - La decisione di presentare il maxiemendamento è stata presa nel Consiglio dei Ministri iniziato alle 15 di mercoledì. Dalla stessa seduta è trapelata l'ipotesi di una eventuale mozione di fiducia sul documento ultimativo del CdM. I tempi per la definitva approvazione sono stretti: il decreto legge scade domenica, e il maxiemendamento deve effettuare il passaggio obbligatorio al Senato e quindi alla Camera. LE MODIFICHE - Tra le modifiche su cui si sarebbe potuta aprire una discussione, secondo il ministro Tremonti, c'erano le norme sui precari della scuola, la normativa sul personale Consob, le disposizioni sugli immobili acquisiti a seguito di esproprio per Roma e le norme che aumentano il numero di assessori. Stop anche alle disposizioni sugli incroci tra Tv e giornali, il blocco delle demolizioni delle abitazioni abusive campane, le concessioni relative ai contratti nella zona dell'Etna.

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