Casa Montecarlo, l'archiviazione può aspettare
Fini trema ancora: il Gip di Roma non manda in soffitta l'inchiesta sull'appartamento monegasco abitato da Giancarlo Tulliani
Sul caso Montecarlo l'archiviazione non è scontata e Gianfranco Fini trema. Il presidente dei gip di Roma, Carlo Figliolia, al termine di un'udienza camerale, si è riservato di decidere sulla richiesta avanzata dalla Procura in merito alla vicenda dell'appartamento del Principato monegasco abitato da Giancarlo Tulliani, fratello della compagna del leader di Futuro e Libertà, Elisabetta. La decisione sarà presa nei prossimi giorni. INDAGINE PER TRUFFA - Nell'inchiesta Fini e il senatore Francesco Pontone sono indagati per truffa. Nell'udienza di mercoledì che si è svolta nell'ufficio del presidente Figliolia, la Procura è stata rappresentata dall'aggiunto Pierfilippo Laviani, che ha svolto le indagini giungendo poi a concluderle con la richiesta di archiviazione ribadita anche oggi. Fini è stato rappresentato dagli avvocati Giuseppe Consolo e Francesco Compagna mentre Francesco Pontone è stato rappresentato dall'avvocato Ettore Stravino. Presenti anche i due esponenti della Destra Roberto Buonasorte e Marco Di Andrea, assistiti dall'avvocato Mara Ebano, che con la loro denuncia avevano provocato l'apertura dell'inchiesta. RICORSO IN SEDE CIVILE - Dopo l'udienza Marco Di Andrea prendendo atto che la Procura di Roma con la richiesta di archiviazione ha in sostanza sottolineato che la vicenda non presenta aspetti penalmente rilevanti ma che si possono evidenziare profili di responsabilità civile nella vendita dell'appartamento di via Princesse Charlotte a Montecarlo, ha confermato che in caso di archiviazione la questione sarà riproposta in sede civile. "Il nostro impegno andrà avanti comunque", ha spiegato Di Andrea. "Lo stesso procuratore Laviani ha detto oggi, secondo noi, che c'è spazio per iniziative al tribunale civile".