Funerali di Stato per Ranzani, "eroe coraggioso"
Folla per le esequie del tenente morto lunedì. A Santa Maria degli Angeli anche Napolitano e Berlusconi
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rendere omaggio personalmente alla salma di Massimo Ranzani, l'alpino ucciso in Afghanistan lo scorso lunedì 28 febbraio. Poi si è avvicinato ai parenti del tenente, alla madre e al padre, e ha poggiato loro una mano sulla spalla. Lo stesso ha fatto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. All'esterno di Santa Maria degli Angeli, a Roma, una schierante di tutte le forze armate ha accolto il feretro avvolto nel Tricolore. Nella navata della basilica, poi, un lungo corridoio formato dai commilitoni di Ranzani ha accompagnato la bara fin sotto l'altare. L'OMELIA - Don Vincenzo Pelvi, l'arcivescovo che ha celebrato le esequie, nell'omelia ha detto: "Da buon cristiano, cresciuto negli scout della sua parrocchia, Massimo sapeva bene che la pace esige il lavoro più eroico e il sacrificio più difficile. Esige un eroismo più grande della guerra e una maggiore fedeltà alla verità. Siamo chiamati a spendere la nostra vita, no a trattenerla. Dare la vita significa davvero morire". Poi ha cercato di portare sostegno ai due genitori rivolgendosi loro così: "Carissima Ione, continua a sentirsi madre di tutti gli alpini con la tua preghiera quotidiana. Carissimo papà Mario, hai accolto, rispettato e condiviso la professione del tuo Massimo. Lui si è lasciato orientare solo dalla voce del cuore dinanzi alla sofferenza e all'angoscia del popolo afghano. Ha lasciato il buio dell'egoismo, la vita comoda, per dire al fratello dimenticato e abbandonato: coraggio, alzati sono qui per te, ti sono amico, mi metto dalla tua parte, solidale con il tuo atroce dolore". L'arcivescovo ha quindi concluso la sua omelia dicendo: "Le missioni internazionali di sicurezza ci aiutano a capire che siamo famiglia umana, nella circolarità del dono. Occorre compiere un capovolgimento di prospettiva: su tutto deve prevalere non più il bene particolare di una comunità politica, razziale o culturale, ma il bene dell'umanità, la riscoperta della originaria vocazione ad essere un'unica famiglia, in cui la dignità e i diritti delle persone siano affermati come anteriori e preminenti rispetto a qualsiasi individualismo". LE AUTORITA' PRESENTI - Ai funerali di Stato per Massimo Ranzani erano presenti anche i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, i ministri La Russa, Bossi, Tremonti, Calderoli e Matteoli, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno. SALMA TORNA A ROVIGO - Dopo le esequie di Stato a Roma, la salma di Massimo Ranzani è ripartita alla volta di Occhiobello, vicino Rovigo. Nel pomeriggio sarà allestita la camera ardente nella Sala Consiliare del locale Municipio, mentre venerdì mattina saranno celebrati i funerali privati nella chiesa di Santa Maria Maddalena.