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Il Cav: "Fini, toghe e sinistra contro la giustizia giusta"

Berlusconi e la riforma: "Dal '94 Gianfranco si è sempre opposto ma ora andiamo fino in fondo. Basta alla dittatura dei giudici" / VIDEO

Giulio Bucchi
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"La riforma della giustizia è una riforma giusta nell'interesse dei cittadini e non ad personam. Nel 1994 Finì la impedì, ora sarà il banco di prova per una sinistra che non fa l'interesse del Paese". Silvio Berlusconi difende la riforma abbozzata dal governo e attacca l'opposizione, sia essa la sinistra, le toghe rosse o l'ex alleato Gianfranco Fini, nel giorno in cui l'opposizione scende in piazza in difesa della Costituzione. Nel discorso audio pubblicato sul sito dei Promotori della Libertà, il premier ha spiegato nel dettaglio i meccanismi della riforma: "Non è una legge ad personam o contro una persona, perché non si applica ai processi in corso e quindi l'opposizione non potrà dire che si applica ai miei processi. E soprattutto metterà fine alla dittatura dei giudici". Guarda il video del discorso di Berlusconi su LiberoTv PERCORSO A OSTACOLI - Come detto in settimana, subito dopo l'approvazione del ddl da parte del CdM, "è una riforma per gli italiani, è rispettosa dei principi costituzionali, ha come obiettivo il giusto processo e una giustizia finalmente giusta nell'interesse dei cittadini". Lo scopo delle lagge, secondo Berlusconi, sarà "ridare fiducia nella giustizia agli italiani". Un percorso iniziato da lontano, nel 1994: "I nostri sforzi sono stati puntualmente vanificati perché Fini e i suoi, giustizialisti e statalisti, si sono messi sempre di traverso, in accordo con le correnti di sinistra della magistratura". Una sinistra e una magistratura che tenteranno, secondo il Cavaliere, di mettere i bastoni tra le ruote al governo: "Nei prossimi giorni dovremo rispondere ai numerosi attacchi che sinistra e toghe rosse hanno già iniziato a rovesciarci addosso. Ma sappiamo di avere una maggioranza coesa e determinata in Parlamento. Questa volta indietro non si torna". Nessuna porta chiusa, però, a "integrazioni e a miglioramenti che potranno anche esserci suggeriti dai nostri oppositori, purché non si snaturi l'impianto complessivo della riforma". L'obiettivo, dunque, sarà quello di presentare in Parlamento "un testo molto equilibrato, che metterà alla prova l'effettiva credibilità della sinistra e la sua disponibilità al dialogo".

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