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Ferrara, meglio lo tsunami delle toghe: la prima è una sorpresa

Debutto di 'Qui Radio Londra' su Rai1: l'Elefantino si dà alla filosofia e frega la sinistra / BORGONOVO / SONDAGGIO

Giulio Bucchi
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Non ce l'aspettavamo. L'Elefantino, nella serata del grande ritorno in Rai, si è mosso con passo tanto felpato da non far danni nemmeno nella più angusta cristalleria. La prima puntata del suo show Qui Radio Londra - cinque minuti di approfondimento dopo il Tg1 delle 20 - è stata interamente dedicata al devastante tsunami che ha annichilito il Giappone nei giorni scorsi. Niente politica, niente accenni all'attualità  italiana. Leggi il monologo di Giuliano Ferrara sullo tsunami. Chi aspettava Giuliano Ferrara al varco, pronto a rinfacciargli la faziosità o la sudditanza a Berlusconi, si è dovuto ricacciare la bava in bocca. Nei giorni scorsi la stampa e i politici progressisti si erano mobilitati per un'opposizione tetragona al rientro del direttore del Foglio a viale Mazzini. Lo descrivevano come il nuovo passo del berlusconismo verso l'egemonia totale nel piccolo schermo, paventavano scenari apocalittici per la libertà di stampa in Italia. Ancora ieri, a poche ore dalla  messa in onda, c'era chi - come il finiano Benedetto Della Vedova - gli chiedeva di non essere di parte. Immaginiamo che alle fatali 20.35 Giulianone avesse puntati addosso tutti gli occhi della sinistra. I consiglieri d'amministrazione della Rai, gli editorialisti di Repubblica, gli esponenti del Pd, le firme dell'Unità e del Fatto - insomma, i “nemici” al gran completo - erano pronti a linciarlo. E lui li ha fregati. Per la verità, l'Elefantino scaltro come un serpente l'ha messa in saccoccia anche a noi. Ci attendevamo, anzi, speravamo quasi in un suo rientro fazioso, schieratissimo, che bilanciasse finalmente l'invadenza dei Santoro e delle Dandini. E invece niente. Dopo la sigla, Ferrara è apparso ruotando sulla sedia in uno studio elegante (la scenografia è molto simile a quella dei tempi di Canale 5). E ha tessuto l'elogio degli orientali impegnati a fronteggiare la catastrofe.  I bene informati dicono che abbia cambiato idea all'ultimo. Inizialmente, infatti, aveva preparato un commento sulla giustizia, incentrato su Antonio Ingroia, toga impegnata contro Berlusconi. Nel pomeriggio ha preferito un altro argomento. In video esordisce così: «Io ho paura. Tutti hanno paura, ma non tutti hanno paura allo stesso modo». Poi manda il servizio di una tv nipponica e chiosa: «Gli orientali hanno paura in modo più calmo e riflessivo. Anche di fronte al dramma del nucleare riescono a trovare una calma e una pace del cuore, difficile da trovare da noi. (...) Fanno tutte le cose come noi occidentali. Fanno figli in provetta, li selezionano, ma riescono a riaffermare un senso della realtà, maggiore del nostro. L'imperatore, che è considerato discendente delle divinità, ha chiesto di rimanere al buio come la gente comune».  Conclusione sul nucleare: «Se (i giapponesi, ndr) vinceranno la battaglia di Fukushima, dimostreranno che quella fonte energetica è relativamente sicura. Se non ci riusciranno, dovremo riflettere». Per ora, la calma è stata pure la cifra di Ferrara. Vedremo gli ascolti. Quanto allo scontro politico, ci sarà tempo anche per quello, a partire da domani.

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