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Lampedusa, l'esasperazione dei cittadini Bloccano i clandestini sulle banchine

Alta tensione. Gli isolani fermano i profughi: non vogliono la tendopoli. De Rubeis: "Italia si deve vergognare"

Andrea Tempestini
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In parallelo alla crisi libica, sale la tensione a Lampedusa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'arrivo di altri due barconi carichi di immigrati, che hanno portato il totale dei profughi approdati sulle coste italiane a oltre 4mila persone. LAMPEDUSANI BLOCCANO I PROFUGHI - Centinaia di clandestini, stremati dalla pioggia, sono rimasti bloccati sulle banchine del molo dai cittadini di Lampedusa che hanno improvvisato un blocco spontaneo. Il gesto è l'emblema del conflitto tra lampedusani e governo. Il nocciolo della questione, è tornato a sottolineare il sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, è legato all'ipotesi di improvvisare una tendopoli sull'isola. I cittadini sono assolutamente contrari all'ipotesi. DE RUBEIS: "ITALIA, VERGOGNA" - Alcune tende si trovano a bordo della carretta del mare approdata domenica mattina da Porto Empedocle. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e il commissario straordinario, il prefetto Giuseppe Caruso, sarebbero a favore dell'ipotesi di far scaricare le tende e poi di far ripartire la nave con 200 profughi a bordo. "Il governo non rispetta la popolazione e sta mettendo in serio pericolo tutti i cittadini di Lampedusa", ha dichiarato De Rubeis. "C'è il rischio di uno scontro con le forze dell'ordine e la responsabilità è di Maroni e di Caruso. Lampedusa ha dimostrato un'accoglienza esagerata mentre il resto d'Italia dimostra di non volere nemmeno un immigrato". De Rubeis ha poi rivolto un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché intervenga nuovamente "per sbloccare la situazione e non fare affondare l'isola. L'atteggiamento dello Stato è vergognoso", ha tuonato. "L'Italia sta consentendo che queste migliaia di immigrati vengano trattati come bestie, obbligate a dormire sotto l'acqua. Tutta Italia dovrebbe vergognarsi".

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