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Tripoli, notte di bombe Raid su bunker Gheddafi

Operazione 'Odissey Dawn', giorno 3. Attacco dei soldati lealisti su Misurata, è strage. Il Colonnello si protegge con scudi umani. Giallo sulla sorte del figlio: il regime smentisce la sua uccisione. Presto la no-fly zone estesa su 1.000 chilometri / VIDEO

Andrea Tempestini
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Le forze fedeli a Muammar Gheddafi sono state costrette dai raid aerei della coalizione multinazionale ad "arrestare" la loro avanzata su Bengasi, Misurata e Agedabia, e anzi si sono poi "ritirate" dalle tre città: lo hanno riferito fonti del Consiglio americano per la Sicurezza Nazionale, che hanno peraltro preteso di rimanere anonime. Le fonti hanno comunque avvertito che i governativi rimangono attivi sul teatro dei combattimenti, e che l'amministrazione americana esclude il regime libico stia mantenendo l'impegno di osservare un cessate-il-fuoco. Nel frattempo è salito ad almeno undici il numero dei morti accertati provocati dalla sparatoria sulla folla da parte di soldati lealisti a Misurata. L'AZIONE MILITARE - Prosegue intanto il terzo giorno dell'operazione Odissey Dawn in Libia. Gli attacchi, dopo una notte di incursioni, sono calati di intensità con la luce. Intorno alle 11.30, però, aerei da guerra francesi - dopo non aver partecipato alle operazioni domenica, a cui hanno invece preso parte i Tornado italiani -  sono decollati in vista della ripresa delle operazioni: lo ha riferito il ministro della Difesa transalpino. Alle 14.24 il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha comunicato che aerei italiani sono partiti per una nuova missione sui cieli della Libia: intorno alle 17, i mezzi sono ritornati alle basi.  Fino a quel momento, non si registravano spari di contraerea, e a Tripoli le attività quotidiane sembravano proseguire normalmente. Un portavoce degli insorti, però, ha riferito che le forze lealiste stanno portando a Misurata dei civili per utilizzarli come scudi umani. Poco dopo le 16, l'emittente al Jazeera ha riferito, citando i ribelli, che le truppe lealiste, a Misurata, stanno effettivamente utilizzando la popolazione come scudo.  Gheddafi, da par suo, ha esortato tutto il popolo libico a partecipare ad una "marcia verde popolare strategica" verso Bengasi, impugnando rami di ulivo, "per fermare l'aggressione straniera". Lo ha annunciato l'agenzia ufficiale Jana, e secondo il Colonnello la marcia dovrà riunire decine di tribù. I rami d'ulivo saranno il simbolo di "un'iniziativa pacifica per non fornire pretesti ai nemici che attaccano la Libia e che cercano di impadronirsi delle sue risorse". In serata, a Tripoli, sono state udite diverse esplosioni, seguite da raffiche di batteria anti-aerea, a pochi metri dalla zona di Bab al-Aziziya, dove si trova uno dei bunker del Colonnello. In fiamme, inoltre, anche la zona del porto di Tripoli. MILLE CHILOMETRI DI NO-FLY ZONE - La no-fly-zone autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Libia è in via di espansione, e presto arriverà a coprire un migliaio di chilometri quadrati, mano a mano che sul teatro delle operazioni arriveranno gli aerei da guerra inviati a imporre il divieto di sorvolo dai Paesi membri della coalizione internazionale: lo ha dichiarato nel corso di un briefing al Pentagono il generale Carter Ham, responsabile dell'Africom, il Comando Usa per l'Africa con sede centrale a Berlino, che finora ha coordinato gran parte dei contributi all'intervento militare contro il regime di Muammar Gheddafi. Secondo Ham, gli aerei partecipanti all'imposizione della 'no fly-zonè stanno proseguendo le rispettive missioni, al punto che le truppe di terra libiche stanno allontanandosi in direzione sud da Bengasi, 'capitalè dell'insurrezione, e dimostrano "ben poca volontà o capacità" di combattere. "NESSUN MISSILE ITALIANO" - Dell'operazione dei Tornado italiani ha parlato Nicola Scolari, 38 anni, uno dei tre piloti italiani impegnati nella missione contro la Libia. "Ieri sera abbiamo solo pattugliato la zona nei pressi di Bengasi ma non abbiamo ritenuto di lanciare i missili contro i radar". I RIBELLI - "La Libia non diventerà come la Somalia o l'Iraq. Non sarà divisa. Stiamo combattendo. La popolazione libica sta combattendo una banda di mercenari". Queste le parole di Mohammed al-Misrati, portavoce dei ribelli a Misurata, intervistato da Al-Jazeera. MORTO FIGLIO GHEDDAFI? - Domenica gli attacchi hanno colpito il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli, distruggendone una parte. Il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha però riferito che "l'uccisione di Gheddafi non è un obiettivo della Coalizione". Nella mattinata di lunedì sono circolate voci circa la morte di Khamis Gheddafi, figlio del Colonnello. Lo ha annunciato il sito dell'opposizione libica al-Manara, che ha riferito che sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi, quando un pilota dell'aviazione libica, passato con l'opposizione, avrebbe aperto il fuoco contro di lui nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli. Una fonte del governo libico, però, ha smentito la notizia, definendola "senza senso". Successivamente, un giornalista libico ha dichiarato che il regime di Tripoli ha cercato di non far trapelare la notizia del ferimento di uno dei figli di Gheddafi. Il giornalista, Sulaiman Duga, all'emittente al Arabiya, ha riferito di gravi ferite riportate dall'rede del Colonnello, ma non ha precisato di chi si tratti. SECONDA FASE - Secondo l'ammiraglio Usa Mike Millen, è terminata la prima ondata di attacchi, con cui è stata stabilita la no-fly zone sui cieli della Libia, quello che prevede la risoluzione 1973. Dovrà adesso cominciare la seconda fase, che prevede l'attacco alle forze di rifornimento delle truppe del Colonnello Gheddafi. BOMBE A ZINTAN, CECCHINI A MISURATA - Prima della ritirata e nonostante "cessate il fuoco" dichiarato domenica sera, le brigate fedeli al raìs in mattinata hanno bombardato il centro della città di Zintan, in Tripolitania. A Misurata circa 200 cecchini inviati da Gheddafi si impegnano per mantenere "il controllo della strada che porta fuori città", ma secondo le testimonianze cercano di farlo "sparando a raffica". Questo il racconto alla Bbc di un portavoce degli insorti, che ha aggiunto: "Gheddafi ha bombardato la città per il quarto giorno consecutivo. La strada principale e il centro sono stati rasi al suolo". GB E USA - Nella notte tra domenica e lunedì hanno effettuato incursioni diversi velivoli britannici. "Per la seconda volta, anche il Regno Unito ha lanciato dal Mediterraneo missili da crociera Tomahawk da un sommergibile di classe Trafalgar nel quadro di un piano coordinato della coalizione per applicare la risoluzione" Onu, ha spiegato il generale John Lorimer in un comiunicato del ministero della difesa britannico. Gli Stati Uniti, da par loro, hanno annunciato che nei prossimi giorni passeranno il comando dell'operazione. Barack Obama ha intenzione di consegnare l'incarico di guidare l'intervento Nato a Francia e Gran Bretagna. BILANCIO - Emergono intanto le prime cifre del conflitto. Secondo il portavoce del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, Hafiz Ghoga, "i nostri morti sono più di 8milia", soltanto quindi tra le fila dei ribelli. Il governo francese ha riferito di non avere informazioni in merito a civili uccisi.

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