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Nato, è di nuovo gelo sull'asse Italia-Francia

Sarkozy: "Prepariamo soluzione diplomatica". La replica di Frattini: "Abbiamo nostre idee". Nato, la guida entro lunedì: al comando un generale canadese

domenico d'alessandro
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Il comando delle operazioni in Libia, nonostante le ritrosie non ancora sopite di Nicolas Sarkozy (che insiste sulla compressione dei poteri per il Patto Atlantico), passa alla Nato. Al comando delle forze del Patto Atlantico è stato designato il generale francese, Charles Bouchard. Il ministro Frattini sottolinea che il passaggio avverrà "tra domenica e lunedì". Se inizialmente era trapelato da fonti diplomatiche che il Patto Atlantico avrebbe dovuto badare al mantenimento della no-fly zone e garantire l'incolumità dei civili, successivamente si è appreso che la Nato assumerà la guida di "tutte le operazioni militari in Libia". La notizia è stata riferita da fonti dell'Alleanza: "Ciò significa che non ci sarà più la coalizione dei volenterosi e quella della Nato, ma soltanto una coalizione internazionale a guida Nato", ha specificato una fonte. Il premier turco Recep Tayyip Erdogan non è stato tenero con Sarkozy, ed ha sottolineato che il trasferimento alla Nato del comando delle operazioni militari in Libia relegherà la Francia "ai margini: trovo positivo che la Francia cominci ad essere ai margini, soprattutto in Libia", ha dichiarato ai giornalisti. Dai palazzi della diplomazia è poi trapelata anche una nuova indiscrezione: Francia e Gran Bretagna, ha annunciato il presidente transalpino Nicolas Sarkozy al termine del vertice Ue, "stanno preparando una soluzione politica e diplomatica" per il conflitto libico. LA REPLICA DI FRATTINI - Frattini non è rimasto indifferente alle dichiarazioni di Sarkozy, e ha aggiunto un nuovo capitolo alle frizioni istituzionali che si stanno consumando sull'asse che unisce Roma e l'Eliseo. "Anche l'Italia ha le sue idee e le sue proposte", ha sottolinato il titolare della Farnesina riferendosi alla "soluzione politica" ventilata da Sarkò. "L'Italia", ha proseguito il ministro, "farà valere nelle sedi opportune le sue proposte, e nei prossimi appuntamenti discuterà con i nostri partner. Qualsiasi soluzione politica, ad ogni modo", hanno osservato delle fonti della Farnesina, "dovrà necessariamente passare per il consenso dei Paesi Ue, della coalizione e dunque anche dell'Italia". Successivamente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso a Frattini il suo "pieno apprezzamento per l'impegno diplomatico che ha contribuito all'attribuzione del comando alla nato, nella sede di Napoli, dell'iniziativa internazionale in Libia per l'attuazione della risoluzione 1973". SARKO' NON MOLLA - Sarkozy, da subito il più determinato a voler condurre l'attacco militare contro la Libia, come accennato, non vuole mollare la presa. Il presidente francese ha insistito sul fatto che l'aspetto fondamentale della missione è quello di avere una "guida politica" perché "non sono le forze della Nato che vanno a proteggere la popolazione libica, ma le forze di una coalizione di undici Paesi, tra cui due Paesi arabi". Secondo il presidente francese, quindi, "le decisioni sono prese dal coordinamento politico. Le missioni della Nato avverranno sulla base di obiettivi proposti da un coordinamento politico a più alto lvello. Del resto", ha concluso Sarkozy, "la Nato non può assorbire Paese come gli Emirati Arabi Uniti o il Qatar. E' impossibile". BERLUSCONI: "SODDISFATTO" - Sull'accordo per il comando Nato della missione in Libia, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è detto "molto soddisfatto". Successivamente, da Tunisi dove discute con il governo locale l'emergenza immigrazione, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha sottolineato che "la Nato sarà operativa tra domenica e lunedì. E' quello che volevamo fin dal primo momento e per cui ci siamo battuti", ha sottolineato il ministro. COALIZIONE: "SALVATO VITE" - La "coalzione dei volenterosi" intanto fa un primo bilancio delle operazioni, e ha specificato che dopo il vertice di Parigi del 19 marzo (da cui è uscito il "nulla osta" alle operazioni militari) ha "contribuito a salvare vite umane". E' quanto recita, testualmente, il testo adottato dal Consiglio europeo sulla crisi libica. Il testo ribadisce l'obiettivo dell'intervento militare nel Paese nordafricano: mettere al sicuro dalla "minaccia di attacchi" la popolazione civile e cristallizare la risoluzione 1973, che prevede l'instaurazione della cosiddetta no-fly zone. L'Unione Europea si è detta disponibile a bloccare tutti i derivati dal petrolio e dal gas che fanno capo al regime di Muammar Gheddafi, e ha chiesto che la comunità internazionale faccia lo stesso. ACCORDO SULLA NATO - La riunione del Consiglio europeo di Bruxelles ha seguito di poche ore l'accordo dell'Alleanza atlantica sulla gestione dell'intervento militare in Libia, da affidare alla Nato. Il comando delle operazioni potrebbe arrivare entro un paio di giorni. Il segretario generale dell'Alleanza, Ander Fogh Rasmussen aveva spiegato che il controllo non sarà completo, ma che comunque si cercherà di dare alla Nato un potere sempre più rilevante. Le notizie trapelate venerdì mattina, però, vanno in senso opposto: alla Nato va il controllo di tutte le operazioni militari. GB: "PASSO IMPORTANTE" - La Gran Bretagna ha descritto come "importanti sviluppi" la decisione della Nato di assumere il comando della no fly zone in Libia, e la partecipazione di dodici aerei degli Emirati Arabi alla coalizione militare internazionale. "La decisione della Nato di assumere il comando e il controllo della no fly zone, oltre all'embargo sulle armi già in atto, è un passo avanti importante", ha affermato un portavoce del premier David Cameron.

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