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Crisi, Lisbona: spettro elezioni. S&P, giù il rating

Instabilità politica dopo la bocciatura delle misure di austerity. Socrates, premier dimissionario: "Non ci serve fondo salva stati"

Federica Lazzarini
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Possibili elezioni a maggio per il Portogallo. Oltre alla stagnante crisi economica, Lisbona dovrà ora affrontare un'imprevista instabilità politica. Lo scorso 23 marzo il premier Josè Socrates ha rassegnato le dimissioni, annunciando però che avrebbe continuato a rivestire la sua carica ancora per qualche mese, per consentire la transizione con il governo successivo. Le dimissioni sono giunte in seguito al parere negativo espresso dal Parlamento in merito alle misure di austerity previste dal governo per evitare il prestito europeo. Il capo dello stato Anibal Cavaco Silva ha iniziato venerdì mattina le consultazioni con i partiti del Paese. SOCRATES: 'NO FINANZIAMENTI UE' - Nonostante la bocciatura delle Camere, Socrates si mostra confidente nelle possibilità del suo Paese di evitare l'intervento comunitario: "Il Portogallo non ha bisogno di aiuto". Con queste parole il premier ha negato venerdì - al termine del vertice Ue di Bruxelles - qualsiasi richiesta di finanziamento al Fondo salva-stati da parte di Lisbona. DEBITO PUBBLICO DECLASSATO - Se le parole del premier volevano rassicurare i mercati, certo non hanno raggiunto il loro obiettivo con le agenzie di rating: la scure di Standard & Poor's si è (nuovamente) abbattuta sul debito pubblico di Libsona, declassato di due gradini a Bbb. Il downgrading è arrivato, spiega S&P, "a causa dell'incertezza politica che ha accresciuto il rischio di rifinanziamento". Lo scorso 24 marzo era stata Fitch ad abbassare il rating del debito del Portogallo.

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