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Caso Ruby, Ghedini querela il 'Fatto' e Gianni Barbacetto

Il legale del premier contro il 'Fango' Quotidiano, che accusa: "Il deputato intimava a Karima di tacere sulla relazione con il Cavaliere"

Federica Lazzarini
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Questa volta è toccato a Niccolò Ghedini, finito nel mirino del Fatto Quotidiano. La testata vicediretta da Marco Travaglio è uscita in edicola venerdì 25 marzo con un articolo dal titolo Ruby non deve parlare, firmato Barebacetto e Mascali. Nell'articolo si sostiene che lo stesso Ghedini fosse incaricato della difesa di Karima El Mahroug, in collaborazione con l'avvocato Di Noia, e che i due avrebbero chiamato ripetutamente la marocchina per intimarle di tacere riguardo la sua relazione con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il contrattacco del deputato Ghedini non si è fatto attendere: pronta la querela a Barbacetto e Mascali. GHEDINI: "MAI CHIAMATO RUBY" - "Mio malgrado, perché sono usualmente contrario alle azioni legali nei confronti dei giornalisti, dovrò adire la autorità giudiziaria competente - ha spiegato Ghedini -. L'articolo apparso quest'oggi con grande evidenza su Il Fatto Quotidiano è chiaramente diffamatorio". Nel pezzo si sostiene che l'avvocato padovano avrebbe incontrato Ruby per assumerne la difesa e che la stessa ragazza lo avrebbe raccontato ad una amico in una telefonata intercettata dai magistrati inquirenti: "Io ho i due avvocati migliori di Milano: Di Noia e Ghedini". Ma Ghedini non ci sta: "Mai ho incontrato Ruby né mai ho assunto la sua difesa né mai l'ho neppure incidentalmente sentita telefonicamente. Visto l'utilizzo delle celle telefoniche e dei tabulati  in quel processo sarà facile dimostrarlo". VICENDA 'NICO' - Ruby avrebbe poi raccontato di aver incontrato Ghedini perchè era "l'incaricato per quella vicenda di Nico", da intendersi come Domenico Rizza. L'avvocato ha puntualizzato: "Il signor Rizza potrà confermare di non  avermi mai sentito nè incontrato nè di aver ricevuto lettere o comunicazioni da parte mia o del mio studio". Ultima annotazione riguardo i suoi rapporti con Di Noia, altro presunto difensore di Ruby: "ho avuto modo di   avere rapporti professionali con l'avv. Di Noia, difensore di Ruby,   solamente al fine di avere la possibilità di ricevere dichiarazioni  della stessa per le indagini difensive, documentate per iscritto e depositate in Procura, e null'altro". LE 'MILLANTERIE' DI KARIMA - Rimane il fatto che le telefonate di Karima sono state registrate e messe agli atti: "Non conosco le ragioni delle affermazioni di Ruby, certamente si tratta di una delle sue molte invenzioni o millanterie, prive di ogni riscontro. In  realtà i giornalisti pubblicano ad arte uno spezzone della frase di Ruby. Leggendola tutta si comprende che sarei intervenuto non già in relazione alle sue dichiarazioni nei confronti del Presidente Berlusconi, bensì per tutelarla con l'avvocato Di Noia contro tale Nico".

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