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Il prete caccia i bulletti dall'oratorio Vittoria o resa ai violenti?

Nel Milanese Don David, 28 anni, esclude i cattivi: "Sono in 40, difendo i deboli" / VOTATE IL SONDAGGIO

Giulio Bucchi
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I bulletti si prendono l'oratorio e il prete li caccia. E' la storia di Don David Riboldi, nemmeno trentanni, che per limitare gli atti di teppismo e intimadazione subiti dai più giovani nella sua parrocchia di Barbaiana, 5.000 abitanti, frazione di Lainate a 15 km da Milano, ha deciso di stilare un nuovo, severissimo regolamento per il suo oratorio: fuori i violenti, quelli che 'comandano' a suon di bestemmie, spintoni, minacce. Chi sgarra, non entra. Classe '82, da Como, Don David ha deciso che la sua presenza dietro al bar del locale non bastava a tenere a freno i ribelli. Le telecamere di Studio Aperto e le cronache di Giorno e Settegiorni riportano le parole del baby prelato e, sullo sfondo, il cartello infisso che recita "Non riusciamo a educare tutti": "Lo vede quel muro? - sbotta Don David -  I bimbi lo percorrevano rasenti. Di corsa. Non vedevano il momento di scappare". Sotto accusa, tra i 500 studenti e frequentatori abituali dell'oratorio, un gruppone di 40 ragazzini, più grandi e già incattiviti. "Quando c'erano loro al bar - spiega il sacerdote -  gli altri non si avvicinavano. Non è giusto, devo difendere i deboli".  Il gesto di Don Riboldi ha fatto rumore: è un segno di coraggio o di resa alla violenza giovanile? Dite la vostra, commentate e votate il sondaggio.

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