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Madame Grès: sculture di couture in mostra a Parigi

In Francia si celebra la stilista scultrice con la prima retrospettiva in suo onore. In mostra fotografie, bozzetti e abiti drappeggiati come sculture

Giulio Bucchi
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Belle, preziose e maestose come statue, così erano le creazioni della stilista cresciuta con la passione per la scultura.  Il Musée Bourdelle di Parigi accende i riflettori su una donna simbolo della couture, Madame Grès, al secolo Germaine Emilie Krebs, ospitando "Madame Grès: la couture à l'œuvre", la prima mostra retrospettiva dedicata alla signora della moda. VOLEVO FARE LA SCULTRICE -  "Volevo fare la scultrice, per me lavorare il tessuto o lavorare la pietra è la stessa cosa", amava ripeterlo spesso Madame Grès, sottolineando quotidianamente con il suo lavoro quanto gli studi artistici avessero influenzato anche il suo modo, del tutto singolare, specie per l'epoca, e decisamente pionieristico, di vedere e vivere l'haute couture. "Non creo mai un vestito partendo da uno schizzo. Drappeggio su un manichino, studio a fondo il suo carattere, e solo allora prendo in mano le forbici". Nascevano così silhouettes uniche, immediatamente riconoscibili, in un periodo storico in cui le donne della moda iniziavano a farsi strada. Erano gli Anni 30, Coco Chanel e Elsa Schiapparelli erano già rivali e Alix Grès (nome d'arte scelto in onore del marito, il pittore Serge Czerefkow che usava parte dell'anagramma del suo nome per firmare le sue opere) iniziava a farsi conoscere distinguendosi per le sue linee inedite e senza tempo che evocavano le divinità greche e le sculture di cui replicavano il carattere e la grazia, costruite con successioni di drappeggi e linee asimmetriche in totale armonia con il corpo femminile. Avorio, grigio perla, bianco, erano le tonalità ricorrenti, intervallate da qualche pennellata accesa. Così tingeva madame Grés le sue statue di pura couture create esclusivamente in jersey e seta. IN MOSTRA LE SCULTURE DI COUTURE -  In mostra nel museo parigino fino al 24 luglio centinaia di fotografie e disegni acquistati e donati proprio per l'occasione dalla generosa Fondation Pierre Bergé –Yves Saint Laurent, e ovviamente circa 80 capi tra i più significativi realizzati dalla stilista dagli Anni 30 agli Anni 80, i famosi abiti da sera che in oltre 50 anni di attività hanno stregato le dive più affascinanti  e le donne più eleganti da Marlène Dietrich a Greta Garbo, da Arletty alla Duchessa di Talleyrand, da Grace Kelly fino alla sofisticata Jacqueline Kennedy. di Donatella Perrone

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