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Napolitano sembra Obama: 'Guerra legittima, porterà progresso'

Discorso del Presidente all'Assemblea delle Nazioni Unite "Non esportiamo la democrazia ma solo i diritti chiave"

domenico d'alessandro
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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tenuto un discorso davanti all'Assemblea Generale dell'Onu di New York. "Abbiamo bisogno delle Nazioni unite", ha detto il Capo dello Stato spiegando che il mondo sta affrontando "problemi economici e finanziari che non hanno precedenti" che "richiedono la nostra attenzione in tutto il mondo" e che perciò "dobbiamo considerare l'assicurazione dei diritti umani in tutto il mondo" la base fondamentale della necessaria azione politica internazionale. Napolitano si è poi soffermato soprattutto sull'operazione in Libia: "Siamo impegnati a proteggere la popolazione civile e a far rispettare la carta delle Nazioni Unite, agendo nella piena legittimità internazionale conferita dalla risoluzione 1973 - ha affermato il Presidente - Il governo libico ha respinto molti appelli da parte della comunità internazionale rispondendo con l'oppressione. Non potevamo rimanere a braccia conserte mentre il leader infliggeva dolore e sofferenza ai propri concittadini". "PROMUOVIAMO DIRITTI FONDAMENTALI" - "Non sottovalutiamo nel modo più assoluto i costi umani e i rischi delle azioni militari - ha proseguito il Capo dello Stato nel suo discorso al Palazzo di Vetro di New York - Nelle missioni internazionali all'estero l'Italia ha pagato un alto prezzo in termini di vite umane e di sofferenza. Tuttavia la protezione internazionale dei diritti umani è al centro del sistema delle Nazioni Unite, ed è sempre più importante per tutti gli stati membri, senza eccezione". I diritti umani "sono diventati progressivamente una pietra angolare delle relazioni internazionali - ha detto Napolitano - di conseguenza violazioni massicce dei diritti umani rendono un regime illegittimo e lo pongono al di fuori della comunità degli Stati. Questo non significa pretendere di esportare uno specifico modello di democrazia - ha proseguito - bensì promuovere e proteggere i diritti fondamentali, civili e politici, e le libertà religiose, come pre condizione per l'autonoma realizzazione di sistemi democratici". CITAZIONE DI OBAMA - Quindi il Presidente ha citato il suo "collega" americano Barack Obama il quale, durante la sua storica visita al Cairo nel giugno 2009, disse che i cambiamenti nel mondo arabo hanno origine da "principi di giustizia e progresso, tolleranza e dignità per ogni essere umano": "Noi tutti condividiamo questi medesimi valori. L'Unione Europea deve essere pronta a garantire maggiore sostegno ai Paesi che sono disponibili ad impegnarsi in vista di questa agenda comune, ma anche a riconsiderare il proprio supporto a quei governi che si allontanano da tale percorso. Sta per tramontare l'era dei regimi che nascondono la verità, non è più tempo per riforme cosmetiche e limitate", ha detto. CRISI ECONOMICA - Quindi Napolitano ha parlato della crisi economica: "Non è possibile alcuna marcia indietro dall'euro - ha detto -Siamo pronti a prendere tutte le misure necessarie. Per ottenere il fine del rafforzamento della moneta unica serve più integrazione, che a sua volta permetterà l'affermazione di una sola voce dell'Europa nella politica estera e di sicurezza comune". Quindi ha aggiunto che "la solidità dell'euro è vitale per l'economia mondiale. Il rafforzamento della moneta unica richiede più integrazione, a sua volta esso costituirà il motore per ulteriori progressi verso l'affermazione di una voce europea unitaria negli affari internazionali". PENA DI MORTE - Infine il Presidente della Repubblica ha ribadito la necessità di proseguire con le moratorie internazionali per la pena di morte. E' una delle "tematiche che stanno particolarmente a cuore all'Italia - ha spiegato - la nostra contrarietà alla pena di morte scaturisce da una solida e antica convinzione sulla inviolabilità del diritto alla vita. L'Italia è fiduciosa nel sostegno della società civile e nella crescente condivisione degli Stati membri circa l'abolizione della pena capitale", ha concluso.

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