Parla Lombardo: "Profughi, ma Europa esiste?"
Governatore regione siciliana intervistato da Belpietro: "Dobbiamo salvare Lampedusa. Ho paura delle rivolte. Non credo ai respingimenti"
Lunedì a Lampedusa è stato il giorno della rivolta della popolazione. Il numero di clandestini che hanno preso possesso dell'isola è insostenibile. Nella notte tra lunedì e martedì gli sbarchi si sono succeduti senza soluzione di continuità. L'emergenza è al centro del colloquio tra il governatore della regione siciliana, Raffaele Lombardo, e il direttore di Libero, Maurizio Belpietro. L'intervista è stata trasmessa ne La telefonata di Mattino 5. Gli sbarchi continuano, il governo ha detto che interverrà con delle navi per portare via gli immigrati da Lampedusa. Saranno sufficienti? Sono più che sufficienti per portare via 6mila o 7mila persone, ma anche 10mila. Il problema è non ricominciare subito dopo da capo, ovvero non consentire che a Lampedusa sbarchi nessuna persona. Lampedusa non deve essere il primo approdo, che deve essere assunto da un altro luogo: a mare, oppure a terra. Si deve far valere l'accordo con la Tunisia, che a quanto pare non tiene. Inoltre sta per saltare l'accordo con la Libia. La situazione non può restare così com'è a Lampedusa, dove l'emergenza è sanitaria, igienica, alimentare, umanitaria, di sicurezza. Ma lei dice in sostanza che servirebbe un blocco navale per fermarli prima che arrivino a Lampedusa. Ma per portarli dove? Sempre in Sicilia? Si è letto di polemiche varie, ma io non ho polemizzato con alcuno. Ho solo detto che al momento la politica del governo non c'è. Ma cosa vorrebbe lei governatore? Dobbiamo salvare Lampedusa. Se questa gente deve approdare in suolo italiano, meglio Ragusa, piuttosto che Lampedusa che non regge più. Io mercoledì scorso sono stato al Viminale, e ciascun presidente di Regione ha dato la sua disponibilità agli smistamenti. Maroni ha fatto un conto molto semplice: se fossero 50mila ve ne toccherebbero mille per milione di abitanti. Se dovessero essere un milione di profughi non oso pensarci: si dovrà trovare una soluzione diversa. I Paesi da cui provengono devono essere convinti o dissuasi ad evitare questo esodo biblico. Come? E' sufficiente dare dei finanziamenti secondo lei? Non lo so. Avremmo dovuto pensarci qualche decennio fa. L'Euorpa parla di impiantare in quei Paesi attività produttive che diano lavoro e un minimo di benessere a quelle persone. La politica rispetto a quei Paesi continua ad essere di sfruttamento coloniale: non c'è da disperarsi se poi questa gente disperata cerca riparo altrove. Io li ho visti: sono in condizioni disumane. Ma nessuno di loro vuole rimanere in Italia: vogliono andare in Francia o in Germania. Ma è sufficiente dare quei 1.500 euro per convincerli a ritornare nel loro Paese? Secondo me non bastano 1.500 euro, neanche a pensarci. Né credo al rimpatri forzoso: come facciamo? Li paracadutiamo sul deserto libico? Li lasciamo sul bagnasciuga di Tunisi o di Hammamet. E allora che si fa? La Francia non li vuole. La Sicilia dice ne prendo 5mila. No, io ne prendo quelli che mi toccano. Certo non posso prenderene un milione, non ho dove metterli, non è possibile. Sono pronto a fare però la mia parte. Lei domani sarà in Consiglio dei Ministri a Roma. Per dire cosa? Ho chiesto al Presidente del Consiglio, che tempestivamente ha convocato questo CdM, di essere lì per riferire quello che ho visto. E quello che ho visto è desolante. I tunisini, che hanno occupato la città, Lampedusa a tutti gli effetti è una città tunisina, sono dovunque e cominciano ad entrare nelle case e a minacciare la gente che sta tappata dentro perché ha paura di uscire e di imbattersi in questa gente. Quando capiranno che siamo intenzionati a riportarli a casa, potrebbero scattare rivolte, o peggio. Lei teme che possano succedere cose anche dal punto di vista sanitario? Si renda conto che questa gente dorme all'addiaccio, ce ne sono migliaia sulla "Collina della vergogna" sovrastante il porto. Non hanno bagni chimici e non hanno docce. Alcuni di loro quando ci sono delle patologie importanti vengono visitati nel nostro poliambulatorio. Ma gli altri? Secondo lei l'Europa dovrebbe intervenire? Io, con tutto il rispetto mi chiedo se l'Europa c'è. Boh, non lo so. Ci sono degli interessi che si coagulano attorno a degli obiettivi. In quanto alla solidarietà e a quanto succede sul tema dei profughi, vedo una insensibilità assoluta.