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Processo breve: rinvio. Fini, l'ira di Pdl e Lega

L'esame slitta a martedì. Sanzioni a La Russa, Bossi: "Doveva tacere". Bagarre a Montecitorio: presidente colpito da un giornale. Alfano lancia la tessera

Giulio Bucchi
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Dopo il vaffa, il giornale in testa. E' un'altra giornata di passione per Gianfranco Fini, che mercoledì è stato contestato duramente dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, durante la discussione sulla prescrizione breve.  Il caos a Montecitorio ha costretto il Pdl a cercare una sorta di tregua: il partito ha ufficialmente chiesto alla Camera di rinviare l'esame del processo breve al prossimo martedì. Simone Baldelli, deputato Pdl, ha sottolineato come la richiesta di rinvio sia motivata dalla necessità di tranquillizzare il clima di tensione delle ultime ore, in cui i toni della protesta dell'opposizione si sono alzati a dismisura. Il Partito Democratico, da par suo, aveva chiesto il rinvio in Commissione per un ulteriore riflessione sul provedimento. SALOON MONTECITORIO - Giovedì mattina, proprio a causa del voto sul verbale dell'infuocata seduta di mercoledì, si è scatenata una nuova bagarre. Ma cosa è succeso? Fini apre le votazioni, accorrono anche i ministri (trafelati, per l'occasione è stata sospesa la riunione del CdM sull'emergenza Lampedusa), le operazioni durano più del previsto (l'opposizione protesta) e alla fine finisce con un pareggio e la sconfitta del governo. Si dovrà rivotare un nuovo verbale, ma il problema non è solo questo. La maggioranza s'infuria con il presidente dell'Aula che non avrebbe fatto votare quattro ministri, tra cui Angelino Alfano. Il Guardasigilli, per stizza, getta in terra il suo tesserino di voto. Fini sospende la seduta e uscendo dall'aula viene colpito da un giornale lanciato da un deputato Pdl, tutto questo mentre dai banchi dell'opposizione si leva al suo indirizzo il coro "Dimissioni dimissioni". Poi, ancora, il caso della deputata Pd Ileana Argentin, disabile, invitata a non applaudire quando in verità non può farlo.  Non un buon viatico per la giornata che vedrà, oltre al proseguimento del dibattito sulla prescrizione breve, anche l'esame delle eventuali sanzioni disciplinari al ministro La Russa, rinviate da Fini alla Giunta della Camera, nel pomeriggio. A questo proposito, il ministro per le Riforme Umberto Bossi è stato esplicito: "Ignazio doveva tacere". Il vaffa di La Russa a Fini: guarda il video su LiberoTv Ignazio e il "gesto con la mano": guarda il video su LiberoTv CRITICHE A GIANFRANCO - "Il presidente della Camera dovrebbe essere super partes. E invece oggi Fini mi ha tolto la parola per accelerare le votazioni - attacca il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni -. Fini ha fatto finta di non vedere i quattro ministri che stavano votando non consentendogli di terminare la procedura del voto. Io non voglio fare polemiche, ma capisco che con questo atteggiamento di Fini gli animi si surriscaldino...". "Oggi - sottolinea invece Massimo Corsaro, vicepresidente dei deputati Pdl - è finita la storiella di Fini super partes. Quattro ministri, infatti, erano in Aula con la tessera inserita, ma non gli è stato consentito di votare". "ALFANO, DIMETTITI" - Dopo La Russa, finisce nel mirino dell'opposizione Alfano. Anche al ministro della Giustizia vengono chieste le dimissioni immediate per il suo gesto di stizza. "E' stato un gesto irresponsabile, immorale, illegittimo da parte del portantino di Berlusconi - accusa il leader Idv Antonio Di Pietro davanti alle telecamere, mostrando tra le mani la tessera di Alfano -. Lo denuncerò al presidente della Camera per lo spregio e il disprezzo del ministro nei confronti del Parlamento". Disprezzo tale che, conclude Di Pietro, "mi fa chiedere le immediate dimissioni del ministro". CLIMA INCANDESCENTE - Resta l'impressione di una Camera dove lavorare sarà molto difficile. E di confronto nemmeno a parlarne... "E' una situazione gravissima. Siamo alla crisi istituzionale - sostiene il deputato Repubblicano Giorgio La Malfa -. Ci vorrebbe un sussulto di dignità istituzionale perché uomini come Pera, Martino, Pisanu e Scajola non dovrebbero tacere di fronte a questa situazione". "In questo momento - conferma il governatore del Veneto Luca Zaia - c'è un clima pesante". DEPUTATA DISABILE - Il brutto clima che si respira a Montecitorio è testimoniato anche da un altro scontro. La deputata del Pd, Ileana Argentin, disabile e in carrozzella, ha denunciato che un deputato si sarebbe avvicinato al proprio assistente "dicendogli che non deve permettersi di applaudire. Ma lei, signor presidente - ha aggiunto la Argentin - sa che io non posso usare le mani. Se desidero applaudire lo faccio come credo e quando credo e se non lo posso fare con le mie mani lo faccio con le mani di chiunque". Quindi, dagli scranni dell'opposizione, è nuovamente scattato il coro "vergogna, vergogna". Immediatamente Fini ha invitato il deputato che si era rivolto all'Argentin a scusarsi. Dai banchi della Lega Nord si è alzato Massimo Polledri, che si è immediatamente scusato, giustificandosi di "non aver capito".

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