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Lampedusa, fuoco e caos Cav: la ridarò ai siciliani

TUNISI: CON ROMA FIRMATO NESSUN ACCORDO IMMIGRAZIONE Il vento ostacola i trasferimenti, poi partono in 500. Rabbia dei migranti: bruciata una roulotte, sciopero della fame. Spariti due barconi, 400 dispersi. Berlusconi: "Entro domani tutto risolto"

Rosa Sirico
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"Stasera, o al massimo domani Lampedusa potrà essere ridata ai suoi cittadini. Quando arriveranno altri clandestini, passeranno direttamente dal molo alle navi al largo". Silvio Berlusconi promette la 'liberazione' dell'isola dal dramma-immigrazione. Intervenuto in collegamento telefonico a un convegno organizzato dal Movimento responsabilità nazionale ad Acicastello (Catania), il premier ha spiegato la situazione chiarendo anche i rischi nell'immediato futuro: "Sono 300mila i libici assiepati in Tunisia e Libia, pronti a venire da noi. Scappano dalla guerra". Poi il premier detta la linea sull'accoglienza: "Ricordiamoci di essere stati anche noi un Paese di migranti, dobbiamo essere comprensivi e ospitali perché siamo un Paese civile e cattolico". Niente colpi di pancia, però: "Dobbiamo intervenire pragmaticamente, ma ricordo che abbiamo 9mila Comuni e se restassero 9mila nuovi cittadini, basterebbe restituirli uno per Comune". TUNISI: "NESSUN ACCORDO" - A frenare gli entusiasmi arriva in serata una nota ufficiale del governo della Tunisia: "Nessun accordo sull'immigrazione è stato firmato dalla Tunisia con l'Italia lo scorso 25 marzo durante la missione a Tunisi dei ministri degli Esteri Franco Frattini e dell'Interno Roberto Maroni". Lunedì prossimo Berlusconi volerà a Tunisi per un nuovo summit. SITUAZIONE ESPLOSIVA - Ma la situazione sull'isola anche oggi è caldissima. A causa del troppo vento di Maestrale e delle cattive condizioni del mare sono rimaste in porto le navi che dovevano trasportare a Trapani, Catania e Napoli 3.700 immigrati tunisini. Verso le 17, si sblocca la macchina dei trasferimenti: la San Marco porterà a Napoli 500 persone che verranno alloggiate nel campo di Santa Maria Capua Vetere. In precedenza i tunisini hanno inscenato l'ennesimo corteo di fischi e cori al grido di "Italia, Italia", "Vogliamo partire". Il timore è quello di rimanere bloccati sull'isola.  I migranti avevano optato per uno sciopero della fame, sospeso poco dopo, quando alcuni fra i manifestanti hanno accettato i sacchetti di cibo che gli venivano offerti dagli operatori.  E proprio il cibo era stato al centro di un'altra polemica: molti immigrati avevano rfiutato di mangiare il cibo offerto dagli addetti del centro "perché puzzava". INCENDIO SUL MOLO - Ancora più clamoroso il gesto di un nordafricano che verso mezzogiorno ha incendiato la roulotte-biglietteria della Ustica Linea sul molo commerciale di Lampedusa. Il giovane, Samil Allaghi Santerville, sostiene di essere di   nazionalità marocchina, ma i poliziotti e i carabinieri ritengono che  sia tunisino. L'uomo, in stato di ebbrezza, è stato denunciato dagli stessi compagni quale autore dell'incendio della roulotte. Santerville viene adesso trasferito dalla caserma dei carabinieri al centro di accoglienza per   le impronte digitali. Per lui già entro oggi dovrebbe essere firmato il decreto di espulsione. ASSESSORE DERUBATO - Da segnalare anche atti di violenza contro gli stessi lampedusani. Ieri sera è stata scassinata l'abitazione di Pietro Busetta, economista e assessore comunale al Turismo, ai Beni culturali e allo Sviluppo economico. L'appartamento di Busetta, situato al porto vecchio, non è stato l'unico preso di mira. E' stato, infatti, un pomeriggio di scassi. "Povera gente disperata - dice Busetta - io non criminalizzo questi poveri disperati, ma la mancata gestione di una situazione portata all'esasperazione da un governo che ha caricato tutto su Lampedusa. Era inevitabile che accadesse. Speriamo che quando si faranno le compensazioni non si facciano nei confronti di chi la situazione l'ha seguita in televisione" ALLARME DISPERSI - L'Unhcr intanto chiede di intensificare le ricerche di due barconi con 400 immigrati a bordo partiti dalla Libia e di cui non si hanno più notizie. Su  un'imbarcazione, partita il 25 marzo, ci sono 68 migranti e   sull'altra, partita il 22 marzo, ce ne sono 330. Secondo l'Agenzia dell'Onu per i Rifugiati si tratterebbe di migranti somali, eritrei ed etiopi.

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