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Fukushima, la "trovata" della Tepco: Tonnellate d'acqua radioattiva in mare

Il governo: "Bassi livelli di contaminazione". Si cercano falle nel reattore con un colorante. Morti due tecnici

Federica Lazzarini
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Da Fukushima si è appreso che la Tepco (Tokyo Electric Power Co., la società che gestisce la disgraziata centrale) ha cominciato a riversare in mare tonnellate di acqua radioattiva per svuotare l'impianto. La Tepco ha assicurato che il travaso non comprometterà l'ecosistema marino e la sicurezza del pescato. Per risultare più convincente, un portavoce della società ha spiegato che, se si consuma pesce proveniente dal mare contaminato una volta al giorno per un anno, si assorbirebbero circa 0,6 millisievert di radioattività, quantità pari a un quarto delle normali radiazioni provenienti dall'ambiente umano nell'arco di un anno. Inoltre, sempre a Fukushima, si tenterà di individuare altre falle nei reattori del sito nucleare sfruttando un colorante liniquido. Nella giornata di domenica 3 aprile gli ingegneri avevano cercato di tappare l'unica crepa individuata, uno squarcio di  20 centimetri responsabile della fuoriuscita di acqua radioattiva nell'Oceano Pacifico. Le prime due prove effettute, con calcestruzzo e con polimeri assorbenti, hanno dato esito negativo. ACQUA RADIOATTIVA IN MARE - Come accennato, a peggiorare il quadro dell'emergenza, c'è la soluzione prospettata e subito intrapresa dalla Tepco, che ha intrapreso i versamenti in mare di 11.500 tonnellate di liquido radioattivo. In precedenza aveva riferito del progetto la piattaforma Jiji Press, che aveva citato fonti governative. L'operazione serve a liberare gli spazi di stoccaggio dell'impianto per utilizzarli per altre quantità di acqua che presentano maggiori livelli di radioattività. "Non abbiamo altra scelta che riversare l'acqua radioattiva nell'oceano come misura di sicurezza", ha confermato il portavoce dell'esecutivo, Yukio Edano, durante una confernza stampa. Secondo un portavoce dell'utilty che gestisce l'impianto, comunque, si tratterrebbe di acqua solo lievemente radioattiva. COLORANTE NEL REATTORE 2 - Sono inizate nella mattina di lunedì le operazioni dei tecnici Tepco per iniettare del colorante liquido del reattore numero 2 della centrale di Fukushima. Il colorante servirà ad individuare il percorso dell'acqua radioattiva che fuoriesce dallo squarcio. Questo nuovo espediente arriva  dopo i due fallimentari tentativi di tappare la crepa dei giorni scorsi. Il primo è stato quello di riempire la falla con del calcestruzzo; poi è stato iniettato un polimero con aggiunta di segatura e fogli di giornale strappati perché si pensava che sarebbe stato in grado di assorbire enormi quantità di acqua, estendendosi di 50 volte rispetto alle sue dimensioni originarie. Gli ingegneri avevano escluso  che nelle loro ispezioni dell'impianto fossero  state trovate altre falle, ma visto il continuo aumento di radioattività dell'acqua e la difficoltà di tappare lo squarcio già noto, si è deciso di utilizzare un colorante che detremini in modo chiaro se ci sono altre crepe attraverso le quali l'acqua possa uscire. BILANCIO MORTI - Tokyo Electric Power Co ha riferito domenica 3 aprile dei primi due casi accertati di persone morte all'interno dell'impianto. Si tratta di due giovani ingegneri, di 21 e 24 anni, che l'11 marzo scorso lavoravano a Fukushima e sono rimasti vittime dello tsunami mentre cercavano di far ripartire il sistema di raffreddamento dei reattori. I ragazzi sarebbero morti per per perdita di sangue dovuta a numerose ferite esterne. I loro corpi sono stati trovati solo mercoledì scorso e Tepco ha fatto sapere di aver ritardato l'annuncio di qualche giorno per rispetto nei confronti delle famiglie. Secondo quanto riferisce l'Agenzia nazionale di polizia il bilancio è salito a 12.020 morti e 15.512 dispersi. MESI PER RIPORTARE CENTRALE SOTTO CONTROLLO - Il portavoce dell'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, Hidehiko Nishiyama, ha detto che potrebbero volerci diversi mesi per riportare sotto controllo la situazione della centrale di Fukushima Daiichi. E' la prima volta che Nishiyama fornisce una stima, seppur approssimativa, di quanto tempo sarà necessario.

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