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Fini super-partes: 'Profughi? Roma non è più credibile'

Il presidente della Camera non più arbitro: "Ue non ci ascolta, esecutivo guardi sua coscienza". Su processo breve: "Fosse per me..."

Giulio Bucchi
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"Se alla Camera si sta discutendo di prescrizione breve invece che di altro è perche c'è una maggioranza e c'è un regolamento parlamentare che devo rispettare, pur avendo la mia idea personale. L'opposizione non discuterebbe di prescrizione breve". In un colpo solo, Gianfranco Fini prende le distanze dal governo e si avvicina alle toghe, con tanti saluti alla posizione super partes del presidente del Consiglio. In serata, poi, il nuovo affondo contro l'esecutivo,bollato come "poco credibile" a livello comunitario: ciò che sta accadendo sul fronte dell'emergenza clandestini, con l'Europa sorda alle richieste di aiuto avanzate dall'Italia, per Gianfranco Fini è imputabile alla miopia del "governo Berlusconi-Scilipoti". EMERGENZA IMMIGRAZIONE - "Quello che sta accadendo nel nostro mare è la riprova che l'Unione europea sta balbettando in un momento in cui dovrebbe dimostrare di avere una voce alta - ammette il leader di Fli. L'Europa deve parlare una sola lingua, fare fronte comune e considerare l'emergenza di un intero continente". Ma dopo questa premessa, Gianfranco si esibisce nell'ennesimo attacco frontale contro l'esecutivo di Silvio Berlusconi. "Se il governo italiano vuole essere credibile in Europa deve anche guardarsi la coscienza e chiedersi, ad esempio, se non ha sbagliato nel passato quando, proprio per compiacere la Lega, Roma diceva che l'Europa più lontana stava meglio era". Ma non è tutto: "Se la vogliamo dire tutta - prosegue Fini - diventa difficile essere credibili in Europa se si chiede alla Ue di fare fronte comune e ancora non si nomina il ministro per le Politiche comunitarie, che è stato promesso a troppi, tanti deputati". PROCESSO BREVE - Più che da 'arbitro' di Montecitorio Fini continua così a parlare da leader di Futuro e Libertà, in costante assetto da campagna elettorale. In precedenza nel mirino del presidente della Camera ci era finito il processo breve. "Se la legge è uguale per tutti deve essere uguale per tutti davvero", ribadisce nel suo intervento all'Istituto agrario di Marsala (Tp), dove lunedì mattina era in visita l'ex cofondatore del Pdl. Nota troppo partigiana, specie vista la concomitante udienza contro Berlusconi a Milano? "Ricordatevi che sono anche il rappresentante di una idea politica", mette le mani avanti Fini, super partes ad alternanza. E anche sula Costituzione arriva la staffilata al governo e alla maggioranza: "La politica deve essere confronto di idee sulla base dei principi costituzionali e non scontro perenne. Ma se questi principi si mettono in discussione allora ci si ritrova in situazioni come quella che stiamo vivendo".

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