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Maroni minaccia Ue: "Sì ai visti o stop a Schengen"

Il ministro: "Mi auguro non si arrivi a fermare accordo, sarebbe fine dell'Europa". Berlusconi: "Collaborazione con Ue"

Andrea Tempestini
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Roberto Maroni torna all'attacco. Il ministro dell'Interno ribadisce: "L'Europa è a rischio". Il leghista ha commentato nuovamente le resistenze di Francia, Belgio e Germania ad accogliere gli immigrati, e ha sottolineato: "Ci sono regole sulla libera circolazione. O sospendono Schengen (soluzione proposta in Francia anche da Marine Le Pen, ndr) o non possono non farli entrare. Mi auguro che non si arrivi alla sospensione dell'accordo, perché sarebbe la fine dell'Europa. Ventimila tunisini giunti nelle scorse settimane possono circolare liberamente nell'area di Schengen con i permessi di soggiorno temporaneo che stiamo rilasciando", ha aggiunto. "Anche questa dimostrazione di forza muscolare che stanno facendo Francia e Belgio - ha insistito Maroni - dimostra che i tunisini possono circolare nel territorio dell'Unione Europea. Ci sono delle regole precise, sulla libera circolazione i nostri documenti la consentono". Il leader del Carroccio, Umberto Bossi, dopo aver proposto di "boicottare la Francia", era tornato sulle dichiarazioni di Maroni rilasciate nei gironi scorsi ("Che senso ha rimanere in Europa?"), smorzandole, e sostenendo che fossero dovute alla rabbia per l'atteggiamento di Bruxelles. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un colloquio con il presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus era tornato a chiedere alla Ue che sull'immigrazione si trovino "soluzioni concordate", e il premier Silvio Berlusconi si è detto certo che il Vecchio Continente "si impegnerà sull'immigrazione". BERLUSCONI: "PIENA COLLABORAZIONE" - Il Cavaliere, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi che ha seguito il Consiglio dei ministri, aveva utilizzato toni più concilianti. "C'è una collaborazione assolutamente piena da parte della Commissione Europea", aveva dichiarato, sottolineando come l'esecutivo avesse chiesto aiuto alla Ue. "Il premier aveva poi affermato che la Lega Nord "ha dato la sua disponibilità" all'azione del governo sulla gestione dell'emergenza, e "anche le regioni del nord governate dalla Lega hanno dato la loro disponibilità a trovare dei siti per l'accoglienza". Berlusconi, seduto accanto al ministro leghista Roberto Calderoli, poggiandogli una mano sulla spalla aveva aggiunto: "Naturalmente il principio da rispettare è che ci arriva da adesso lo dobbiamo rimandare indietro". "NEL 2010 30MILA SBARCHI" - Dall'inizio dell'anno sono sbarcate sulle nostre coste 30 mila persone, ha ricordato il Presidente del Consiglio, che ha definito "migranti economici" le persone arrivate nel nostro paese. Berlusconi ha ribadito che l'Italia sta effettuando due voli al giorno per rimpatriare i cittadini tunisini che sono arrivati nel nostro paese. "Ieri il presidente della Commissione Ue, Barroso, ha discusso con il presidente e il premier tunisini - ha aggiunto Berlusconi - sottolinenado che l'Europa è pronta ad aiutare l'economia del paese solo si impegnerà a fermare lo tsunami umano. L'impegno della Tunisia - ha concluso - è anche quello di rafforzare il controllo delle coste". BAGNASCO, APPELLO ALLA UE - Un appello moderato all'Unione Europea è arrivato dal cardinale Angelo Bagnasco. A chi gli ha chiesto se l'atteggiamento della Ue nei confronti dell'Italia per l'emergenza immigrazione sia stato deficitario, Bagnasco ha risposto: "I fatti sono quelli che sono". Poi l'invito: "E' necessaria una convergenza di azione, ma rapida e concreta". Questa emergenza, ha concluso, "dovrebbe essere l'occasione perché l'Italia abbia una sola voce verso l'Europa".

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