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Immigrati, allarme Libia: "Arriverà ondata di 15mila"

Copasir: "Migranti liberati da Gheddafi, rischio terrorismo". Maroni: "Dalla Tunisia è finita l'emergenza, l'accordo funziona"

Giulio Bucchi
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"In 15mila in arrivo dalla Libia". Il Copasi lancia l'allarme immigrazione proprio mentre il ministro degli Interni Roberto Maroni sembra chiudere il capitolo dei flussi dalla Tunisia. Gheddafi avrebbe liberato gli oltre 15mila prigionieri provenienti dal Corno d'Africa, dal Ciad e dall'Africa subsahariana. Tutti migranti già pronti a riversarsi verso l'Italia in una nuova ondata di migrazioni. Occhi puntati su  Zuwarah, il porto a circa 120 chilometri da Tripoli da cui dovrebbero partire le prossime carrette del mare. Un allarme umanitario cui, secondo l'agenzia di sicurezza Aisi, per bocca del direttore Giorgio Piccirillo, non si accoppierebbe per il momento quello della sicurezza. Tra i migranti sarebbero infatti escluse infiltrazioni terroristiche. Non dello stesso avviso il Copasir, secondo cui Gheddafi potrebbe tentare di infiltrare terroristi. EMERGENZA FINITA - Una cattiva notizia che smorza l'ottimismo espresso da Maroni sul fronte Tunisia: "La fase acuta dell'emergenza che ci ha portato a realizzare centri e tendopoli si è conclusa". Ecco perché, promette il titolare del Viminale, "non verranno aperti altri centri o tendopoli". Soddisfazione soprattutto per le ultime mosse del governo: "L'accordo con la Tunisia sta funzionando e tutti i giorni vengono fatti i rimpatri di coloro che sono giunti dopo il 5 aprile". Il ministro ha inoltre sottolineato che sono stati "potenziati i servizi di pattugliamento delle coste e i sistemi di controllo". Una nota positiva dopo che mercoledì Maroni aveva 'minacciato' l'Unione Europea: "Se l'Europa non darà l'ok ai permessi temporanei, ha una sola soluzione, sospendere gli accordi di Schengen. Sarebbe la fine dell'Unione".

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