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Arrigoni, i salafiti confessano: 'Lo abbiamo ucciso noi'

I due arrestati ammettono l'omicidio dell'italiano, la cui salma tornerà a casa senza passare per Israele. Hamas: "E' un nostro martire"

Giulio Bucchi
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Hanno confessato i due salafiti arrestati dalla polizia palestinese per l'omicidio di Vittorio Arrigoni. Fonti investigative locali precisano però che solo uno dei due sarebbe il killer, mentre avrebbe solo svolto un ruolo di fiancheggiatore nella logistica del sequestro. I due hanno anche dichiarato di aver torturato l'italiano perchè lo ritenevano una spia. GOVERNO PALESTINSE: "UNO DI NOI" - "Un'esecuzione disumana. Chiediamo scusa all'Italia". "Un crimine efferato che non rappresenta il popolo palestinese". Hamas, attraverso il suoi vertici, commenta così la morte di Vittorio Arrigoni, l'attivista italiano barbaramente giustiziato in Palestina da due estremisti salafiti nella notte tra giovedì e venerdì. In un'intervista a Repubblica, il premier palestinese Ismail Hanyeh promette: "Sarà fatta giustizia, non ci sono parole per esprimere la condanna di un crimine così efferato, che non rappresenta il popolo palestinese". "Abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di ritrovarlo prima di quel drammatico epilogo - afferma Haniyeh -. Vittorio è un nostro martire". Diverse le persone arrestate, tre di queste sono direttamente coinvolte nel rapimento e nell'uccisione del 36enne di Bulciago, nel Lecchese. "Voglio dire a tutto il popolo italiano - ha concluso il premier - che la giustizia non si fermerà fintanto che tutti i responsabili non saranno portati davanti al giudice per subire la condanna che si meritano. L'ho promesso a sua madre. Presto gli intitoleremo una strada". A La Stampa, il ministro Khaled Abu Arafeh, assicura: "In Palestina abbiamo un obiettivo comune: rafforzare la democrazia evitando ogni forma di violenza. In casi come questo, per un'uccisione così barbara possiamo solo esprimere sgomento. Senza possibilità di trovare alcuna giustificazione. Né politica, né religiosa". MANIFESTAZIONI A GAZA - Entro domani la salma di Arrigoni verrà riportata in Italia. Venerdì sera una sobria fiaccolata ha illuminato le strade di Gaza City per iniziativa di gruppi di tutela dei diritti umani, associazioni professionali palestinesi e organizzazioni non governative. I partecipanti, qualche centinaio di persone in tutto, avevano candele fra le mani e sono sfilate silenziosamente per testimoniare il ricordo e l'amicizia verso il militante italiano, condannarne l'assassinio e denunciare l'estremismo violento che sarebbe dietro il delitto. In testa al corteo sono state esposte, una accanto all'altra, una bandiera italiana e una palestinese. Nel pomeriggio, dopo la preghiera del venerdì islamico, un'altra manifestazione di condanna dell'uccisione di Arrigoni era stata promossa ufficialmente all'uscita di alcune moschee anche da Hamas.

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